Lugo ricorda i martiri del Senio: furono sette i giovani trucidati nel 1944

Avevano tra i 15 e i 23 anni, furono catturati dalla Brigata Nera nella Rocca. Prima di loro fu ucciso Carlo Landi, ventenne il cui corpo venne esposto come monito. Gli altri furono ammazzati e buttati nel fiume

Martiri Del SenioGiovedì 26 ottobre Lugo ricorda i martiri del Senio nel 73esimo anniversario dell’eccidio nazifascista. Alle 10.30 ci si ritroverà al cippo situato presso il ponte sul fiume Senio, dove ci sarà l’alzabandiera e la deposizione della corona di alloro; seguiranno letture poetiche a cura di Gianni Parmiani. Il cippo ricorda sette ragazzi di Lugo e dintorni trucidati dai nazifascisti: Giorgio, Renzo, Giovanni, Domenico, Luigi, Gianni e Floriano. Il 20 ottobre 1944, nella zona tra Lugo e Cotignola, truppe nazifasciste organizzarono un rastrellamento per colpire un gruppo di giovani partigiani delle frazioni di Barbiano, Zagonara e del sud del Lughese. La lapide dei Martiri del Senio è stata ricostruita ex novo dopo gli atti vandalici del 2012.

Così li ricorda  quelle vicende Gian Luigi Melandri, dell’istituo storico della Resistenza di Alfonsine: nel corso dell’operazione di rastrellamento vengono catturati Luigi Ballardini (18 anni, di Barbiano), Renzo Berdondini (17 anni), Giovanni Dalmonte (18 anni), Domenico Facciani (20 anni), Giorgio Folicaldi (15 anni) Floriano Montanari (23 anni) e Gianni Montanari (17 anni, fratello di Floriano). Trascinati al Comando della Brigata Nera nella Rocca di Lugo, i sette giovani più il ventenne Carlo Landi furono interrogati e torturati selvaggiamente. Landi fu ucciso il 25 ottobre e lasciato esposto come ammonimento ai piedi della Rocca, e dove oggi è posta una lapide in sua memoria. I sette superstiti, in condizioni pietose, furono consegnati ai nazisti che, in una mattinata plumbea, li trascinano nella golena del Senio in piena. Lì, fatti scendere verso la fiumana, vengono fucilati uno alla volta e i loro corpi fatti rotolare in acqua. Il cadavere martoriato di Giorgio Folicaldi riaffiorò dalla melma il 2 dicembre 1944, quelli di Renzo Berdondini, Giovanni Dalmonte e Gianni Montanari vennero ritrovati il 30 maggio 1945 da parenti e amici volontari, che scandagliarono l’alveo del Senio fino ad Alfonsine, rischiando di incappare nelle mine lasciate dal fronte. Di Domenico Facciani, Luigi Ballardini e Floriano Montanari non si è trovata più traccia.

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