Il sindaco difende il progetto da oltre venti milioni di euro a cui si lavora da anni e che dovrebbe vedere la luce entro fine 2018
«Non mi rassegno ad un dibattito politico che non riesce, almeno in questi casi, a trovare coesione e a focalizzare insieme gli obbiettivi strategici – dice De Pascale –. In una città dall’inestimabile patrimonio culturale nei prossimi tre anni vedranno la luce due nuovi musei, Classe appunto e il Museo Byron e del Risorgimento, e uno verrà completamente rinnovato, il Museo Dantesco. Quante altre città italiane possono vantare un così significativo investimento nell’offerta culturale?».
Il sindaco elogia l’intervento nell’ex zuccherificio di Classe: «Con l’inaugurazione del museo verrà restituita alla città una intera area che versava, a metà degli anni ‘90, in prossimità di un sito Unesco, in una situazione di indicibile degrado. Al recupero di oltre 5000 mq. di superficie nel corpo della vecchia fabbrica e dell’edificio di ingresso, fa riscontro l’allestimento di una vasta area a verde per 15.000 mq, che sarà a disposizione della città anche indipendentemente dagli orari di apertura del museo».
Ma come sarà il museo di Classe? «Progettato da un autorevole comitato scientifico presieduto dal professor Carandini che ne ha definito anche la dotazione dei reperti, sarà un “Museo della Città e del Territorio”. Un museo di reperti emblematici ed apparati illustrativi legati alle moderne tecnologie, con continui rinvii ai territori d’origine, tutti protagonisti di una grande storia comune. Un luogo d’accesso e massima valorizzazione dell’intero patrimonio storico-artistico ed archeologico del nostro ricchissimo territorio. Vivo e vitale, con una molteplicità di funzioni: restauro, attività di studio e ricerca, attività espositiva, laboratori didattici, laboratori di inclusione digitale per la sperimentazione di start-up innovative, luogo aperto ad accogliere ed ospitare le istanze partecipative del territorio».