Al museo Nazionale di Ravenna le sale restano chiuse per carenza di personale

Non sono accessibili quelle dedicate all’archeologia del territorio e alla collezione di monete. Nei prossimi mesi decine di reperti saranno trasferiti al nuovo museo di Classe

Museo Nazionale Chiostro Sale chiuse, al Museo Nazionale di Ravenna, per carenza di personale. Una sorta di paradosso che va avanti da tempo e che ci segnala una lettrice delusa dopo aver partecipato a “Domenica al Museo”, l’iniziativa che prevede l’ingresso gratuito nei musei e nei luoghi della cultura statali la prima domenica di ogni mese.

Abbiamo quindi fatto un sopralluogo al museo gestito dal ministero, nel complesso di San Vitale, e la prima sorpresa è che non è presente all’ingresso alcun tipo di piantina o documento con l’itinerario del museo, se non una piccola pubblicazione per bambini.

Museo NazionaleVisitando il museo sono però presenti e ben visibili le indicazioni per esempio per la “Sala delle necropoli”, al piano terra, quella dedicata ai reperti di scavo archeologico del territorio, tra l’altro recentemente riallestita. Ma una volta arrivati all’adiacente “Sala degli affreschi” uno dei pochi addetti presenti nel museo deserto ci informa che quella delle Necropoli è chiusa da tempo per carenza di personale. La direttrice Emanuela Fiori, contattata al telefono, ce lo conferma, sottolineando come sia possibile tenerla aperta solo in occasione di eventi speciali che impegnano più personale, come per esempio è accaduto lo scorso autunno durante la biennale di Ravenna Mosaico.

Proseguendo la visita scopriamo poi che – sempre per carenza di personale – è inaccessibile anche il piano ammezzato e quindi tutta l’ampia “Sala della Numismatica” con monete dall’età romana all’epoca medievale, tra cui il cosiddetto “tesoretto” di via Luca Longhi. «Ma se chiede al custode – ci dice un altro degli addetti, tutti molto disponibili – potete concordare una visita guidata…».

Nei prossimi mesi il Museo Nazionale perderà anche alcuni pezzi: come confermato infatti anche in una recente intervista alla direttrice, l’accordo raggiunto tra ministero e fondazione Ravennantica prevede il trasferimento di 50-60 reperti (tra opere esposte e altre conservate anche nei magazzini, in particolare erme e bronzetti «per noi non connotanti», aveva dichiarato la direttrice) al nuovo museo di Classe che aprirà i battenti come ormai noto il prossimo autunno.

 

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