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Ravennantica replica alle accuse: «A Classis non è freddo e i bagni funzionano»

Il presidente Sassatelli: «Nessun disservizio, tutto nella norma. La temperatura nel museo si assesta intorno ai 19,3 gradi»

Il presidente della fondazione Ravennantica, Giuseppe Sassatelli, interviene sul tema sollevato anche con un’interrogazione depositata in consiglio comunale dalla lista civica La Pigna, sulla base di un articolo del Corriere Romagna su Classis, il nuovo museo archeologico di Classe inaugurato lo scorso 1 dicembre.

«Pietra dello scandalo sono diventati i riscaldamenti che andrebbero poco e a causa dei quali i visitatori tremerebbero dal freddo con una pittoresca descrizione di “sciarpe annodate al collo e cappotti ben abbottonati”. Con la pesante aggiunta dei “bagni fuori servizio”. Ora – scrive Sassatelli –, è evidente che non è affatto vero che i bagni non sono funzionanti. I bagni sono attualmente e sono sempre stati perfettamente funzionanti. È successo semplicemente che, per una questione legata alla necessità e urgenza di una pulizia straordinaria, una parte dei bagni è stata chiusa un paio d’ore. Erano comunque aperti tutti i sette bagni del piano superiore e ciò era chiaramente indicato. Nessun malfunzionamento nessun disservizio. Tutto nella norma. Relativamente al freddo, poi, non ho visto “visitatori con sciarpa e cappotto”, ma questo conta poco perché il mio “vedere” – sono anche miope – potrebbe essere interessato. Conta invece il fatto che il Global Service del Museo ha tarato il riscaldamento, a norma di legge, a 19 gradi e la temperatura interna rilevata nel Museo si assesta mediamente intorno a 19,3 gradi, esattamente quella che dovrebbe esserci nelle nostre case e negli uffici stando alle recenti direttive anti-inquinamento e sul risparmio energetico. Va poi detto con onestà che abbiamo appena aperto ed eventuali temporanee disfunzioni relativamente agli impianti saranno oggetto di accurati monitoraggi e di adeguate contromisure. La qual cosa mi sembra assolutamente comprensibile e giustificabile».

A una ventina di giorni dell’inaugurazione, Sassatelli sembra poi anche volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa, ricordando come sia stato motivo d’orgoglio «il risalto che l’avvenimento ha avuto sulla stampa nazionale (Corriere della Sera, Sole 24 ore, Repubblica, QN solo per citare alcune testate). La stampa cittadina non è stata da meno salvo alcuni riscontri (per fortuna solo alcuni) di altro tipo. Il che è legittimo nel senso che siamo in un paese libero e ognuno ha il diritto di esprimersi liberamente. Siamo stati accusati di non avere fatto crescere l’erba nel piazzale antistante, di non essere riusciti a sventare i tagli ai collegamenti via treno tra Ravenna e Classe e di essere riusciti a terminare i lavori di allestimento solo la notte prima dell’inaugurazione creando fastidio ai giornalisti. Bontà loro, siamo stai accusati anche di “eccesso di successo” per non essere stati capaci di contenere la folla il giorno dell’inaugurazione ostacolando “una fruizione ottimale” del Museo. Abbiamo ritenuto che non fosse necessario replicare, tenuto conto della inconsistenza di queste osservazioni». Osservazioni forse inconsistenti ma che, a differenza del caso del riscaldamento, il presidente di Ravennantica non smentisce, così come non replica a un’altra critica sollevata in questi giorni, anche dal nostro giornale, il fatto che due sale fossero ancora in fase di allestimento al momento dell’inaugurazione e che non ci sia al momento un programma per l’ampio spazio vuoto dedicato alle mostre temporanee.