«Il Comune non scarichi sugli esercenti la mancanza di bagni pubblici»

Confesercenti critica le dichiarazioni del vicesindaco Fusignani che ipotizza un obbligo di utilizzo delle toilette a prescindere dalla consumazione

Wc«Il Comune di Ravenna non utilizzi dubbi escamotage per scaricare sugli esercenti la responsabilità della cronica mancanza di bagni pubblici in questa città, da sempre e in più sedi ribadita». Confesercenti non digerisce le dichiarazioni del vicesindaco Eugenio Fusignani che, in una intervista rilasciata a Il Resto del Carlino, ha sostenuto la tesi dell’obbligo per i pubblici esercizi di consentire l’utilizzo dei servizi igienici a prescindere dalla consumazione.

«Crediamo si tratti di una scelta che va lasciata eventualmente alla discrezionalità del singolo esercente – scrive l’associazione di categoria –; bar e ristoranti offrono un servizio pubblico ma questo obbligo suona inopportuno: ogni attività ha esigenze e necessità diverse come diverse sono le utenze che vi si possono approcciare, l’esercente dovrebbe avere tutto il diritto di riservare l’accesso al bagno alla propria clientela, perlomeno in via prioritaria».

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Il timore per Confesercenti è che in occasione degli eventi di piazza i pubblici finiscano per trasformersi «in mere latrine al servizio di manifestazioni con cui non centrano nulla».

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La critica poi si sposta sui pochi bagni pubblici presenti in centro: «Sono a pagamento: se veramente parliamo di città turistica allora l’amministrazione investa sulla capillarità e sulla gratuità di questi servizi fondamentali, che mancano anche durante le manifestazioni più frequentate».

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