“Sei di Ravenna se 2.0”, la città virtuale su Facebook dove gli insulti sono banditi

Quasi 19mila iscritti al gruppo nato nel 2014: dalla polemica per i parcheggi alle foto dei tramonti, dalle lamentele agli eventi, dalle notizie dei quotidiani online fino alle litigate sulla politica. Il sindaco dei click è Gianluca Pandolfini, per tutti “il Pando”: «Ci accusano di essere filo-Pd: noi gestori siamo di sinistra ma c’è spazio per tutte le opinioni, se cortesi»

Gianluca Pandolfini, amministratore del gruppo “Sei di Ravenna se 2.0” su Facebook

Con i suoi quasi 19mila iscritti (di cui, nell’ultimo mese, 15mila hanno partecipato attivamente al gruppo), “Sei di Ravenna se… 2.0” è la comunità virtuale più ampia del territorio ravennate sul social network per eccellenza, Facebook. A fare le veci di sindaco è Gianluca Pandolfini, che già era dietro le quinte del “Sei di Ravenna se” originale, quello nato a fine 2013 e che fu anche causa di (pesanti) attriti tra i suoi amministratori. E definitivamente eliminato dallo stesso Pandolfini che al suo posto cinque anni fa ha davo vita a questo 2.0, un gruppo pubblico, i cui contenuti sono visibili a chiunque, dove ci si può trovare di tutto, rigorosamente in salsa ravennate: dalla polemica per i parcheggi alle foto dei tramonti, dalle lamentele agli eventi, dalle notizie dei quotidiani on line fino alle litigate sulla politica.

Access Adult Blur 261628Queste, però, spesso smontate sul nascere, tanto che il “Pando”, come viene ormai chiamato sui social, viene accusato di scarsa democrazia e su Facebook finisce spesso nel mirino dei contestatori, che sono pure riusciti a far chiudere il gruppo per qualche giorno con una serie di segnalazioni “vendicative”. «Non c’è democrazia su Facebook, è un’azienda privata – ci dice al telefono – e noi abbiamo deciso di gestire il gruppo secondo un regolamento in 9 punti il cui principale è quello di relazionarsi con gli altri con gentilezza e cortesia. Se uno, di qualsiasi credo politico, incomincia a insultare, viene eliminato. La gente non si rende conto che sta scrivendo in una piazza affollata, non al bar tra quattro amici». Siete un gruppo di piddini, come dice qualcuno? «Ci accusano di essere filo amministrativi. Io non ho mai evitato di dire come la penso e non ho nessun problema a dire che noi quattro amministratori siamo tutti, in modo diverso, di centrosinistra. Ma al massimo esprimiamo le nostre idee nel gruppo, non facciamo propaganda. E tutti possono esprimere le proprie idee anche naturalmente opposte alle nostre, siamo d’altronde uno dei pochi gruppi ravennati in cui chiunque può scrivere senza che sia necessaria una nostra previa autorizzazione. Noi interveniamo solo quando cominciano le offese, iniziamo a scremare senza farci troppi problemi: non ci interessa perdere dieci, venti iscritti, che tanto continuano ad aumentare ugualmente…».

Adult Business Computer 374720Ma quale sarebbe la vera funzione di un gruppo come questo? «Nel migliore dei mondi possibili basterebbe il nome per renderlo semplicemente un luogo dove condividere ricordi su Ravenna e su quello che ci piace della nostra città. Poi, arrivando all’attualità, ben vengano le notizie postate dai giornalisti, e pure le lamentele, le segnalazioni, anche se mi raccomando sempre di farle prima direttamente agli enti preposti. Facebook – conclude Pandolfini – resta uno strumento utile, per informarsi, fare amicizie, ma di certo ho capito che è inutile perderci tempo a discutere. Qui, sui social, ognuno resta della sua idea, non è possibile far ragionare il proprio interlocutore, come si fa invece a quattr’occhi».

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