Archeologia, nella salina riaffiora Cervia Vecchia: «Risultati inaspettati»

Il sindaco: «Ci stiamo attivando per proseguire gli scavi in futuro»

SdrVerrà ricoperta l’area su cui in questi giorni si è svolta la campagna di indagini archeologiche del progetto di ricerca “Cervia Vecchia-Ficocle”, dopo aver ottenuto risultati importanti.

Una campagna che si è concentrata nel sito di Cervia Vecchia, al centro della Salina, l’area in cui si trovava la città fino a quando non venne abbandonata a partire dalla fine del XVII secolo.  Già nel corso dei primi giorni di attività sono emerse le tracce di edifici imponenti, piani pavimentali e aree funerarie, testimonianza di una città che per secoli ha giocato un ruolo chiave nella storia e nell’economia dell’Italia centro-settentrionale grazie alla produzione del sale.

In breve tempo (nell’arco di un paio di settimane) il lavoro ha dato ottimi risultati – scrivono in una nota inviata ai giornali dal Comune – e mercoledì scorso il sindaco Massimo Medri e l’assessore alla Cultura Cesare Zavatta si sono recati sul posto per prendere visione del materiale che è venuto alla luce. Qui hanno incontrato il professor Andrea Augenti, titolare della cattedra del Dipartimento di Storia Culture e Civiltà che ha sede a Ravenna.

«Il lavoro sul campo ha portato alla luce molto più di quanto ci si aspettasse dalle indagini di superficie e il professore si è dichiarato entusiasta per il tipo di materiale rinvenuto nonché per l’ottimo stato di conservazione», si legge ancora nel comunicato. Il professore ha sottolineato «la potenzialità ancora inespressa dello scavo che, per il momento si è limitato a svelare solo un primo livello di testimonianza di frequentazione.» Le fasi di vita del sito possono infatti essere più di una e l’indagine potrebbe essere di grande supporto per svelare il grande mistero che ancora oggi avvolge la realtà di Ficocle, tra i più antichi insediamenti cervesi, che non ha ancora una precisa collocazione, oggetto di un dibattito che dura da generazioni.

L’area indagata verrà nei prossimi giorni ricoperta dopo essere stata documentata fotografata e collocata con precisione sulle mappe, mentre i reperti raccolti verranno studiati e messi in relazione ai rinvenimenti di superficie raccolti lo scorso anno nella campagna di studio del 2019 e ad altri studi precedenti. Saranno realizzate analisi paleobotaniche su semi e pollini, mentre i reperti organici potranno essere datati attraverso analisi al C14.

I risultati delle ricerche, rese possibili grazie anche alla disponibilità dei proprietari dei terreni, verranno divulgati al pubblico attraverso eventi mirati, incontri, percorsi didattici con le scuole, percorsi espositivi. La divulgazione avverrà inoltre a livello accademico.

«Queste scoperte – dichiara il sindaco Massimo Medri – possono essere una opportunità importante per questa città anche dal punto vista turistico, oltre che storico. E proprio per la rilevanza scientifica e culturale dei primi rinvenimenti e la necessità di approfondire le ricerche, si è reso necessario individuare un percorso che stabilisca tempi e metodi per le successive tappe. L’Amministrazione Comunale sta già lavorando in tal senso e in questi giorni si sta avviando un percorso per dare il giusto valore a queste scoperte».

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