Ospedale: l’Ausl promette stessi servizi pre-Covid, ma mancano medici da assumere

Commissione consiliare con i vertici dell’azienda pubblica per fare il punto sulla situazione del “San Giorgio”. Ora si aprirà un tavolo di lavoro per definire l’organizzazione territoriale. In funzione una nuova Tac a 16 strati

MedicoL’Ausl Romagna sta ripristinando i servizi presenti all’ospedale “San Giorgio” di Cervia prima dell’emergenza Covid con gradualità e cercando di far fronte al problema, di tutta la sanità nazionale, della scarsità di medici. Sulla struttura cervese si aprirà un tavolo di lavoro finalizzato a definire gli aspetti futuri della sanità, cervese e del distretto ravennate, ospedaliera e territoriale, dei prossimi anni. È la sintesi di quanto emerso nella commissione in consiglio comunale a Cervia svoltasi il 30 settembre cui hanno partecipato i vertici dell’Ausl e il presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss), Michele De Pascale.

L’assessora Bianca Maria Manzi che ha ricordato che il “San Giorgio” negli anni 2018 e 2019 è stato riqualificato e ristrutturato per un valore di oltre 2,3 milioni di euro.

La direttrice del distretto, Roberta Mazzoni, ha affermato che che per varie motivazioni, specialmente la scarsità di medici in determinate discipline, tra cui l’emergenza-urgenza, «non in tutti i casi si potranno erogare servizi identici a quelli pre-Covid». Mazzoni ha ribadito con chiarezza che il punto di primo intervento (Ppi) di Cervia (che ha contato 12mila accessi nel 2019) «è una struttura che dà risposte sulle 24 ore a problemi sanitari acuti di bassa e media complessità, così come avveniva in epoca pre-Covid».

«Non riusciamo a trovare medici specializzati di pronto soccorso – ha detto Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna –: abbiamo problemi ad assicurare la loro presenza anche nei pronto soccorso, a seguito di una sbagliata programmazione unviersitaria a livello nazionale e di normative che nel pubblico rendono difficili anche le stabilizzazioni. È la prima volta in 34 anni di lavoro che ho a disposizione fondi per sviluppare i servizi e non trovo personale da assumere». Carradori ha assicurato che il Ppi di Cervia resterà tale.

Grande attenzione per il reparto di Lungodegenza. Di recente è stata attivata la nuova Tac con refertazione in remoto, che eviterà a tanti cervesi di spostarsi a Ravenna per problemi di lieve entità. Il tomografo a 16 strati installato nella Radiologia cervese – servzio già attivo 12 ore giornaliere offrendo prestazioni di Risonanza magnetica, ecografie ed rx tradizionale con accesso tramite prenotazione Cup aziendale – sarà adibito all’esecuzione di indagini su vari distretti corporei (tac articolari, neuro e “total body”, esclusivamente senza mezzo di contrasto). A pieno regime la nuova tac può garantire l’effettuazione  di circa 6.500 esami annui.

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