Omicron e carenza di personale sanitario fanno calare la raccolta sangue provinciale Seguici su Telegram e resta aggiornato L’anno è iniziato con un meno 20 percento. Il 2021 si è mantenuto stabile rispetto al 2020 solo grazie ai numeri del primo periodo La variante Omicron che è arrivata a costringere in casa oltre 16mila persone contemporaneamente in provincia di Ravenna e la carenza di personale sanitario da arruolare sono le ragioni principali che fanno segnare un calo nella raccolta di sangue sul territorio. Dopo solo un mese, il 2022 dell’Avis Ravenna segna già meno 20 percento di donazioni. Nel 2020 i cittadini non avvevano fatto mancare il proprio apporto alla raccolta di sangue ed emoderivati, invece il 2021 ha messo in luce qualche difficoltà: nel 2020 oltre 1.500 persone sono entrate a far parte dell’associazione, nel 2021 invece sono stati poco più di 1.200 i nuovi donatori, dato comunque in linea con gli anni pre-pandemia. «La diminuzione dei nuovi donatori, in particolare giovani – dice Marco Bellenghi, presidente Avis –. è stata sicuramente dovuta anche all’impossibilità di svolgere la consueta attività di informazione nelle nostre 21 sezioni e di sensibilizzazione nelle scuole; attività, quest’ultima, che ogni anno ci permette di coinvolgere oltre 8mila studenti, dei quali mediamente circa 300 diventano donatori attivi. Nel complesso poi sono state 14 le giornate di raccolta già programmate che sono state annullate per mancanza di operatori. Proprio a causa di questo ci siamo visti costretti a ridurre drasticamente anche le uscite con la nostra autoemoteca che da sempre, grazie alle giornate dedicate ai nuovi donatori promosse dalle nostre sezioni, rappresentano un importante punto di contatto con la comunità locale. Le limitazioni agli spostamenti e le restrizioni, infine, hanno inciso anche sulle iniziative rivolte ai soci Avis». Complessivamente nel 2021 le donazioni si sono mantenute pressoché invariate, con una flessione complessiva dell’1,5% rispetto al 2020, che ha riguardato prevalentemente il plasma, passato da oltre 6.000 unità raccolte a 5.647, a fronte di un aumento delle donazioni di sangue (quasi +600 nel primo semestre del 2021 rispetto al 2020). A preoccupare è la tendenza del calo, che è cominciata circa da metà 2021 e non accenna ad arrestarsi: se il sistema lo scorso anno alla fine ha tenuto, è stato grazie all’attività dei primi mesi, che ha consentito di contenere le perdite. Avis sta riorganizzando l’attività di raccolta, ponendo l’attenzione sulla disponibilità dei centri più strutturati, in particolare Faenza, Ravenna e Lugo per consentire ai volontari di tutti i Comuni di donare con più comodità, usufruendo anche di un orario di apertura prolungato. «Nel 2022 vogliamo proseguire in questa direzione, ampliando il punto di raccolta di Cervia; siamo pronti ad inaugurare il nuovo punto di Alfonsine e abbiamo in cantiere anche un progetto di potenziamento di quello di Lugo – continua Bellenghi -. Proseguiremo nell’intensa attività di formazione ed aggiornamento dello staff delle sezioni, a cui lo scorso anno abbiamo messo a disposizione nuove apparecchiature informatiche, e che stiamo supportando nei nuovi adempimenti richiesti per le realtà del Terzo Settore». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Con Hera la raccolta differenziata si impara con tre videogiochi Raccolta sangue: anche nel 2020 l'Emilia-Romagna è stata autosufficiente Rifiuti, infopoint di Hera al mercato per spiegare la nuova raccolta porta a porta Seguici su Telegram e resta aggiornato