Donazioni sangue, bilancio in rosso per l’Avis di Faenza: calo del cinque percento

Il presidente: «Incide anche la paura di infezioni dopo i viaggi all’estero». Si cercano nuovi donatori, anche quelli diminuiti rispetto al 2016

Donare SangueCaldo, ferie, paura di infezioni virali dopo i viaggi all’estero. Sono questi secondo il presidente di Avis Faenza, Angelo Mazzotti,  i motivi del calo delle donazioni di sangue nel 2017. Complessivamente si è registrato un calo di circa il cinque per cento. Nello specifico, le donazioni di sangue intero sono risultate 3.524, mentre quelle di plasma sono state 850, per un totale di 4374, 223 in meno rispetto all’anno precedente.

Calano – scrive Avis Faenza –  anche i nuovi donatori, che nel 2017 sono risultati 174, 24 in meno del 2016. Per la verità, il trend faentino ricalca un po’ quello registrato a livello nazionale, regionale e provinciale. Il presidente lancia comunque un appello: «Cerchiamo nuovi donatori. La nostra autosufficienza non è in discussione, ma vorremmo metterci al riparo da eventuali emergenze. Vale la pena ricordare che la mancanza di sangue mette a rischio terapie ed interventi chirurgici programmati».

Sulle cause che hanno determinato il calo nel 2017, Mazzotti risponde: «La contrazione delle donazioni si è avuta soprattutto nei mesi estivi, quando la nostra raccolta è diminuita del dieci per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I motivi? Il caldo, le ferie, le sospensioni dei donatori per viaggi all’estero, in aree geografiche che possono comportare il rischio di trasmissione di infezioni virali. Una concausa va poi ricercata in questioni organizzative. Quest’anno la gestione dei nostri prelievi è passata dall’Ausl all’Avis provinciale: questa novità almeno inizialmente ha generato qualche difficoltà, che comunque sta andando verso una soluzione».

«Il nostro obiettivo per il 2018 – aggiunge Mazzotti – è tornare ai livelli del 2016, recuperando perlomeno la percentuale di donazioni perso l’anno scorso. Poi è chiaro che non ci si ferma, non ci si può accontentare. Abbiamo messo in cantiere un po’ di iniziative in grado di portare dei frutti, in primis la campagna “Rete Avis Lavoro – Faenza Città del Dono”, appena partita con la BCC ravennate, forlivese e imolese».

Con questo progetto, «avviato in collaborazione con il Comune, l’Aido (Associazione italiana donatori organi) e l’Admo (Associazione donatori midollo osseo), vogliamo operare in modo capillare sul territorio, per coinvolgere le realtà economiche locali in una rete solidale di sensibilizzazione e promozione del dono. Ci rivolgiamo alle grandi e medie realtà faentine dell’industria, dell’artigianato, del commercio, del settore agricolo e della cooperazione. Incontreremo i lavoratori, cercando di valorizzare il concetto della solidarietà attraverso iniziative di informazione e sensibilizzazione, allo scopo di favorire ed incrementare l’attività delle donazioni di sangue, midollo osseo e organi».

La prima realtà economica che ha aderito al progetto è stata appunto la Bcc ravennate forlivese e imolese. Nella mattinata di mercoledì 24 gennaio l’autoemoteca sarà posizionata all’esterno della sede e direzione generale della banca, in piazza della Libertà, per consentire ai dipendenti volontari di effettuare l’idoneità alla donazione di emocomponenti e midollo osseo. «Ai dipendenti che decideranno di aderire all’iniziativa, verrà concesso un permesso retribuito per sottoporsi all’esame di verifica dell’idoneità alla donazione – spiega Angelo Albertini, dirigente con delega al personale della Banca – La speranza è di poter fornire un contributo concreto al successo di questa iniziativa al servizio della comunità».

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