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Valle Mandriole si riempie: il livello dell’acqua sale 2 cm al giorno

Il Parco del Delta sta svolgendo le operazioni di ricarica della palude dopo lo svuotamento per evitare il botulismo

Il livello dell’acqua nella valle Mandriole sale al ritmo di due centimetri al giorno. A partire da settembre è inizia la ricarica, utilizzando il sifone che sottopassa il fiume Lamone e immette l’acqua che scorre nei canali circondariali di Punte Alberete, dopo lo svuotamento di agosto per evitare la proliferazione del botulino. Il Parco del Delta fa sapere che un circostanziato monitoraggio svolto con un drone nella mattinata di oggi, 23 settembre, ha permesso di verificare la totale assenza di uccelli acquatici in difficoltà nell’intero bacino palustre.

L’afflusso dell’acqua non è rapido, per ragioni legate alla poca differenza tra i livelli idrici dei due lati del fiume, ma procede in maniera regolare e costante. «Le acque basse di questi giorni – si legge in una nota divulgata dal direttore del Parco, Massimiliano Costa – sono più sicure di acque leggermente più elevate, poiché lo scambio di ossigeno con il fondale avviene più facilmente. Le basse temperature notturne, poi, oltre a prevenire direttamente lo sviluppo del botulino, permettono, anche in presenza di livelli eventualmente più elevati, uno scambio tra le acque di superficie e quelle più profondità, poiché l’acqua, raffreddandosi, si appesantisce e scende sul fono, portando con sé l’ossigeno».

Il Comune di Ravenna e il Parco stanno predisponendo un nuovo progetto da candidare ai bandi di finanziamento europei LIFE Climate Change 2022, per costruire una nuova condotta idrica dal fiume Lamone a Valle Mandriole, sul lato settentrionale del corso d’acqua, che possa rifornire direttamente e copiosamente la palude.

Valle Mandriole è una delle zone umide d’acqua dolce più rappresentative del Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna e dell’intero Delta. Assieme a Punte Alberete, rappresenta il complesso palustre d’acqua dolce più importante d’Italia.

Grazie al fondamentale interessamento della Regione Emilia-Romagna e al contributo di Ravenna Servizi Industriali e di Romagna Acque, sono stati realizzati manufatti importantissimi per la gestione delle acque di questo bacino palustre.

Nelle estati 2020, 2021, 2022 una gestione del sito più attenta ha permesso di impedire il fenomeno del botulismo, legato ad assenza di ossigeno nel fondale e a temperature elevate, che può potenzialmente causare la morte di elevati quantitativi di uccelli acquatici (come accaduto nel 2019). Anche durante l’estate appena trascorsa il botulino aveva fatto la sua comparsa, immediatamente rilevata grazie all’impegno del personale del distaccamento ambientale della polizia locale e alle scelte gestionali assunte dal Parco svuotando il bacino, così da allontanare gli uccelli, cambiare l’acqua e ossigenare i fondali.