In centinaia ancora fuori di casa a Faenza. A inizio anno il ponte provvisorio

Secondo i dati del Comune coinvolto più di un abitante su tre. Ecco i cantieri in partenza

Faenza (foto Marco Parollo)

Foto Marco Parollo

Sono stati stimati 60 milioni di euro di danni a beni pubblici a Faenza per le due alluvioni di maggio: 26 tra fabbricati, impianti sportivi, argini rotti e frane e 39 per strade chiuse oltre al Ponte delle Grazie, importantissimo collegamento viario, chiuso per danni strutturali.

Sul fronte dei privati, 22.827 gli abitanti coinvolti (3.379 minori) divisi in 10.647 nuclei familiari mentre 640 sono state le aziende colpite. Le richieste di verifica di stabilità di abitazioni private sono state in totale 1.321; 122 le inagibilità parziali, solo in alcune parti delle abitazioni, e 49 gli sgomberi totali, mentre 211 le persone evacuate con ordinanza del sindaco. 

A sei mesi dagli eventi alluvionali, secondo i dati in possesso dagli uffici comunali, tutte le strade e i collegamenti sono stati ripristinati. Rimane la criticità del Ponte delle Grazie, uno dei due che scavalcano in città il fiume Lamone. La soluzione provvisoria scelta dall’amministrazione è la posa di un manufatto prefabbricato di una campata unica di circa 70 metri tra piazza Lanzoni, nel Borgo, fino al parcheggio di via Renaccio, a poca distanza da quello attualmente chiuso. In questi giorni gli uffici tecnici del Comune si stanno confrontando con i colleghi della Regione per gli ultimi dettagli. Costo di questa operazione circa 800mila euro e il tutto potrebbe vedere la luce nei primissimi mesi del nuovo anno.

Incerto il destino del Ponte delle Grazie che però, notizia di qualche giorno fa, è stato inserito dalla struttura commissariale per la ricostruzione del generale Figliuolo, tra le opere da realizzare in massima urgenza, proprio per l’importanza che riveste per la viabilità cittadina. Il costo del rifacimento dell’impalcato, senza dover toccare i piloni di appoggio, si aggira attorno ai 4,5 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece il tema delle abitazioni, delle 49 ordinanze di sgombero per problemi di staticità oggi 25 famiglie sono potute rientrare a casa, 3 le abitazioni ancora inagibili e 21 quelle che richiedono maggiori approfondimenti. Le persone inizialmente ospitate nelle strutture ricettive, a carico del Comune, erano 211. Per loro la situazione è in netto miglioramento. Oggi 80 le persone ancora ospiti nelle stanze dell’Hotel Cavallino e del B&B Hotel e qualcuno è ospite al monastero di Santa Chiara. A questi si devono aggiungere circa 850 famiglie faentine che per un altro trimestre hanno fatto richiesta di Cas (contributo di autonomo sostegno) e che dunque sono in affitto oppure ospiti da amici, ma di certo non ancora nelle proprie case.

Per quanto riguarda impianti ed edifici pubblici, si può dire che alla scuola Pirazzini, dove l’acqua ha invaso il piano terra, i lavori sono stati effettuati e l’attività è ricominciata regolarmente. La scuola materna Girasole, in via Calamelli, che ha ricevuto l’acqua sino a tre metri di altezza, è al momento chiusa e le attività sono state spostate nelle aule della scuola Tolosano. L’intenzione è di abbattere l’edificio e ricostruirlo completamente attraverso una Fondazione che si è detta disponibile a finanziare i costi. Al momento però non si sa quando potranno cominciare i lavori.

La scuola di musica comunale Sarti, invasa dall’acqua al piano terra, con circa 700mila euro di danni, ha portato al primo piano le aule e dopo la conta delle donazioni specifiche ci si appresta a far partire il cantiere per il ripristino. La Biblioteca Manfrediana, invasa dal fango al piano terra dove sono andati distrutti migliaia di volumi, è stata al centro di alcune importanti donazioni. In questi giorni si sta decidendo sui tempi del cantiere. 

Completamente distrutta la palestra Lucchesi, centro della lotta nazionale. Anche per la Lucchesi tante le donazioni specifiche e i lavori di ripristino sono attesi per gennaio; nel frattempo alcuni ambienti sono stati ripuliti e accolgono gli atleti. Nella Palestra Ivo Badiali di corso Garibaldi invece, già al centro di un finanziamento Pnrr, sono partiti interventi per 300mila euro donati dal Conad per rifare impianti e il parquet.

Per quanto riguarda gli scarichi fognari, mentre sono in dirittura di arrivo gli interventi di Hera per le condutture a fiume, la multiservizi ha effettuato lavori negli scarichi bianchi e neri in via Cimatti e nelle traverse e, sull’altro lato del fiume Lamone, tra via Renaccio e via Lapi.

Per quanto riguarda la sicurezza idraulica invece la Regione è intervenuta per chiudere le rotte degli argini in via San Giovanni Verità, all’Orto Bertoni, in via Fratelli Bandiera. In questi giorni si sta lavorando in via Renaccio per realizzare il muro di contenimento abbattuto nell’alluvione del 16 e 17 maggio. Il nuovo manufatto avrà una lunghezza totale di circa 500 metri con fondamenta e alto circa 2 metri. Nel frattempo si sta lavorando per chiudere le fessurazioni nell’argine del Lamone in via Cimatti e tra il ponte della ferrovia verso la località Formellino.

NATURASI BILLB SEMI FAVE PISELLI 17 – 26 05 24
RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24