È stata pubblicata nella notte di mercoledì 4 settembre l’ordinanza per il rimborso dei beni mobili firmata dal commissario straordinario per la ricostruzione post alluvione, Francesco Paolo Figliuolo. Un’ordinanza accompagnata da tante polemiche, con il governo che ha fissato il tetto massimo del rimborso a 6mila euro a fronte delle richieste di alluvionati e istituzioni locali che chiedevano di arrivare almeno a 30mila euro.
Oltre il danno, ora arriva anche la classica beffa per gli alluvionati, visto che i 6mila euro – si legge nell’ordinanza – saranno erogati al netto di “altri contributi concessi e/o percepiti a titolo di rimborso per i danni subiti dai beni della stessa fattispecie“. Come lamentano i comitati degli alluvionati, quindi, chi dovesse aver utilizzato i contributi di immediato sostegno per l’acquisto di una cucina provvisoria, per esempio, dovrà “scalare” quel contributo dai 6mila euro attuali, che non sarebbero comunque bastati per acquistare una cucina completa, come evidente a tutti.
Il tetto massimo prevede inoltre al suo interno vari capitolati di spesa: per la cucina si potrà ottenere un rimborso massimo di 3.200 euro, cui potranno essere sommati 700 euro per ogni altro vano della casa danneggiato.