mercoledì
13 Agosto 2025
la rassegna

Il teatro con finalità sociali di Beppe Aurilia. Coinvolti 800 studenti delle scuole

Il 23 ottobre al Rasi il "Pinocchio" della scuola Cavina di Porto Fuori

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Beppe Aurilia E I Suoi Attori

È partita nei giorni scorsi la rassegna “Beppe Aurilia Teatro” che in questa stagione vede protagonisti 800 studenti delle scuole elementari e medie del territorio di Ravenna e il coinvolgimento di disabili e pazienti del dipartimento di Salute mentale.

Un progetto che va avanti da decenni e che nasce dai laboratori nelle scuole del regista, drammaturgo e attore (oltre che recentemente anche cantautore) Beppe “Emagiosef” Aurilia: «Con i nostri laboratori dimostriamo il potere inclusivo del teatro, di cui si rendono conto i docenti in primis. Tocchiamo i vari stati d’animo dei ragazzi, ascoltandoli e dando loro degli strumenti per esprimersi, tra recitazione, scrittura e composizione musicale».

Il prossimo appuntamento della rassegna è per il 23 ottobre al teatro Rasi (ore 17.45 e replica alle 19.15) con il “Pinocchio” della scuola Cavina di Porto Fuori. La rassegna proseguirà poi in dicembre, il 16 con “La fabbrica di Babbo Natale” della scuola Gulminelli di Ponte Nuovo e il 21 con “Aspettando il Natale”; il 21 gennaio “L’ebreo Árpád Weisz” con gli studenti della Ricci-Muratori; il 7 febbraio “Il carnevale di Moliere” della scuola Gulminelli di Ponte Nuovo; il 16 marzo il “Macbeth” con 150 attori in scena (gemellaggio scuola Ricci-Muratori e scuola musicale del Salento); il 24 aprile la Produzione Danza e Musica e l’8 maggio “La pace di Aristofane” con altri 150 studenti in scena.

«La nostra associazione continua a realizzare progetti di integrazione con finalità socio-culturali – dice il direttore organizzativo Ciro Aurilia – per diffondere una cultura teatrale che possa coinvolgere qualsiasi fascia di età senza distinzione di sesso, razza e diversità sociale. Il nostro obbiettivo è quello di continuare in questo percorso utilizzando la cultura come strumento di integrazione di “popoli” differenti».

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