Al festival delle Culture la prima rassegna musicale sulla diaspora palestinese Seguici su Telegram e resta aggiornato Nel programma della 18esima edizione anche un progetto con Rosella Postorino, un convegno sul soccorso in mare, un’installazione in piazza di Costantini, mostre, spettacoli, incontri… “Culture migranti” alla Rocca Brancaleone La diciottesima edizione del Festival delle Culture ha come titolo “Oltre il conflitto” e propone una riflessione partendo dalle parole di Eleanor Roosevelt: “Dove iniziano i diritti umani? In piccoli luoghi, vicini a casa, così intimi e concreti che non appaiono su nessuna mappa del mondo”. Perché la difesa della dignità delle persone – si legge in una nota degli organizzatori – parte dagli spazi abitati quotidianamente: i quartieri, le scuole, i luoghi di lavoro, le abitazioni. L’obiettivo del festival – promosso dal Comune di Ravenna in collaborazione con istituzioni culturali, comunità migranti, associazioni, enti del terzo settore, cittadini, artisti e intellettuali – è affrontare i grandi temi interculturali, utilizzando i diversi linguaggi esistenti – letterario, musicale, artistico, teatrale, giornalistico – per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della convivenza civile. LA MUSICA KamilyaJubran Quest’anno saranno potenziati gli eventi musicali, con un programma organizzato in collaborazione con Ravenna Festival e in particolare con il suo co-direttore artistico Franco Masotti (tra le altre cose, la seconda edizione della rassegna ecosostenibile e diffusa “Romagna in fiore” includerà uno speciale evento immaginato con il Festival delle Culture e all’insegna dell’inclusione). «Nonostante il festival abbia fin dai suoi primi anni dato ampio spazio alle musiche del mondo mediterraneo, del medio e dell’estremo oriente – commenta lo stesso Masotti -, era rimasta una importante lacuna: quella della Palestina e del suo sfortunato popolo. Ora è grazie alla partnership con il Festival delle Culture che possiamo proporre la prima rassegna mai realizzata in Italia – e in un momento così tragico – dedicata alla diaspora palestinese, con quattro significativi artisti di diversa area stilistica. La musica darà voce alla nostalgia per la propria terra». Ne saranno espressione Rasha Nahas, che si esibirà sul palco del Teatro Rasi il 24 aprile alle 21, Kamilya Jubran (23 maggio ore 21 al Teatro Alighieri), i 47Soul (24 maggio ore 21 al Teatro Alighieri) e Bashar Murad (25 maggio ore 21 al Teatro Alighieri). LA LETTERATURA E IL TEATRO Sul piano letterario il percorso di lettura coinvolge quest’anno anche gli istituti comprensivi. È un format divenuto ormai un carattere distintivo del Festival delle Culture: inizia con la scelta di un libro che viene donato agli studenti, che lo leggeranno in orario scolastico ed extrascolastico, e si conclude in un incontro con l’autore. In due anni oltre 2.500 giovani, supportati dagli insegnanti, hanno letto testi di grande valore letterario e si sono confrontati su temi contemporanei con scrittori di rilievo internazionale come il premio Nobel Abdulrazak Gurnah, Maaza Mengiste, Kader Abdolah, Viola Ardone. Quest’anno è stato scelto il romanzo “Mi limitavo ad amare te” della scrittrice Rosella Postorino, che racconta le vicende di un gruppo di ragazzi bosniaci accolti in Italia durante il conflitto dei Balcani. Il percorso di lettura delle scuole superiori, che coinvolge 900 ragazzi, si concluderà con l’incontro con l’autrice, che risponderà alle domande degli studenti il 23 maggio alle 10 al Teatro Alighieri. Il percorso dedicato agli studenti delle scuole medie prevede invece la lettura del testo “Fortunatamente Nera. Il risveglio di una mente colonizzata” della giovane scrittrice italo senegalese Nogaye Ndiaye. Il tema è quello del razzismo interiorizzato, tra la negazione di una parte della propria identità, il bisogno di accettazione e il faticoso e spesso sofferto percorso di riappropriazione delle origini familiari. La scrittrice incontrerà gli studenti il 24 aprile alle 10 al Teatro Rasi e il 21 maggio alle ore 10 a Palazzo Grossi di Castiglione di Ravenna nell’ambito della Festa dell’incontro. Per le giovani generazioni anche due nuovi appuntamenti: il workshop di danza Sabar previsto per l’8 e 9 febbraio al Residence Villa Marina a Marina di Ravenna e una due giorni di sport, laboratori e musica il 9 e 10 maggio al quartiere Darsena. Gli eventi sono in collaborazione con le associazioni Tumm e Lucertola Ludens. Altri appuntamenti di approfondimento per gli studenti e la cittadinanza sono previsti alla sala Muratori della Biblioteca Classense: uno, già svoltosi il 23 gennaio, sulla dissoluzione della Jugoslavia e le cause della guerra nei Balcani con il professor Francesco Privitera, gli altri si terranno il 10 marzo alle 17.30 con la scrittrice Elvira Mujčić, autrice di “La buona condotta” che, partendo da un fatto realmente accaduto all’indomani dell’indipendenza del Kosovo, racconta una storia emozionante, mostrando come un futuro migliore possa sempre sorgere anche nelle condizioni più avverse, grazie all’impegno di singoli uomini e donne, nonostante la propaganda e le manipolazioni; il 14 marzo alle 10 con l’incontro “Ricordi di guerra, lezioni di pace” verrà proposto il racconto di testimoni diretti che quella drammatica esperienza l’hanno vissuta in prima persona, attraverso le parole del professor Emir Šehić. Infine lo spettacolo “1993: Ravenna città aperta” a cura di Ravenna Teatro, il 13 maggio alle 18 al Teatro Rasi, ultimo appuntamento della rassegna “Storie di Ravenna”, racconterà con il linguaggio del teatro una toccante storia di accoglienza della comunità ravennate. IL SOCCORSO IN MARE Ravenna è stata designata dal governo porto sicuro di sbarco e dal dicembre 2022 ad oggi ha gestito 16 sbarchi di naufraghi. Il 29 maggio alla sala Muratori della Biblioteca Classense alle 10 verrà affrontato il tema del soccorso in mare, con rappresentanti di ong e istituzioni, giornalisti e giuristi, con il convegno Mediterraneo oggi: libertà di muoversi, dovere di salvare sulla situazione attuale e sulle proposte per una migliore gestione del fenomeno, organizzato con il giornalista e scrittore Vittorio Longhi. La Manica Lunga della Biblioteca Classense ospiterà la mostra della Life Support, la nave Sar (Search and rescue) di Emergency che opera nell’area del Mediterraneo centrale. I 20 scatti raccontano le fasi di avvistamento, soccorso e accoglienza vissute dallo staff di bordo e dai naufraghi. L’inaugurazione si terrà il 12 aprile alle 11 e la mostra sarà visitabile fino al 31 maggio. È Promossa da Emergency Ravenna in collaborazione con l’Istituzione Biblioteca Classense. TUTTI I VOLTI DEL FESTIVAL La mostra “Along the border” della fotografa Chiara Fabbro, che sarà esposta all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 17 marzo al 18 aprile, costituisce una potentissima narrazione di quanto avviene ancora oggi lungo la rotta balcanica, le condizioni di vita delle persone, i respingimenti collettivi e a catena, di come stia cambiando la tutela dei diritti umani lungo i confini orientali dell’Unione Europea. Sul tema del conflitto in Ucraina con l’associazione Malva sarà inaugurata il 1° marzo alle 16.30 alla Casa delle Culture la mostra fotografica “Check-point Kyiv. L’invasione dell’Ucraina raccontata sul campo”, del giornalista Pierfrancesco Curzi, che sarà visitabile fino al 23 marzo. Centrale nella programmazione del Festival è anche l’evento “La forza del coraggio: diritti umani in Iran”, un dialogo tra l’attivista Taghi Rahmani e Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International Italia. Taghi Rahmani, giornalista e scrittore iraniano, sposato con la premio Nobel per la Pace 2023 Narges Mohammadi, trattenuta ancora in Iran in libertà vigilata, è un professore universitario in esilio che ha dedicato la propria vita al riconoscimento dei diritti umani e delle libertà. Per questa sua attività ha trascorso quattordici anni in prigione e subito torture in Iran. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Università di Bologna. Il 26 aprile alle 11 sarà inaugurata la mostra “In fuga” della pittrice Gabriella Costanzi, nello spazio espositivo PR2, visitabile fino all’8 maggio. I ritratti dei migranti richiamano con grande potenza espressiva l’altro volto del conflitto, quello dell’umanità, dei rifugiati, delle persone in fuga per la sopravvivenza. Per la “Settimana contro il razzismo”, che celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in memoria delle vittime del massacro di Sharpeville del 21 marzo 1960, uccise mentre manifestavano in modo pacifico contro l’apartheid, il 20 e 21 marzo, alla sala Muratori alle 10, ci sarà l’incontro con i capi delle comunità Khoisan del Sudafrica orientale, che attraverso due documentari parleranno del loro processo di riappropriazione dell’identità culturale indigena. L’evento sarà in lingua inglese ed è organizzato in collaborazione con la Nelson Mandela University del Sudafrica. L’installazione di Gianluca Costantini Il Festival prosegue poi con l’installazione in piazza Kennedy dell’opera “Ci sono amori senza paradiso” dell’artista e attivista Gianluca Costantini dal 15 aprile al 22 maggio, opera di forte monito contro la violenza di genere, che sarà inaugurata alle 17 del 15 aprile. Sempre sulla giustizia di genere, le disuguaglianze sistemiche, le barriere culturali e sociali che ancora oggi limitano le opportunità e la libertà di autodeterminazione sarà proposto agli studenti delle scuole superiori lo spettacolo “Un’ultima cosa” di e con Concita De Gregorio il 15 febbraio alle 10 al Teatro Alighieri in collaborazione con l’unità organizzativa Politiche di genere e Volontariato. Il tema della tutela del lavoro viene affrontato il 13 marzo ricordando la strage della Mecnavi con lo spettacolo “In fondo a una nave” della compagnia Quarto Quinto Atto alle 10 al Teatro Rasi. Dall’11 al 13 marzo alla sala Muratori della Biblioteca Classense si svolgerà la spring school dal titolo “Sfruttamento del lavoro e caporalato: prevenzione, supporto alle vittime e risposta penale”. Per la prima volta tutti gli attori, nazionali e locali, coinvolti nelle diverse azioni di prevenzione e contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato, nonché di tutela delle vittime, si ritrovano per confrontarsi sugli scenari e su come migliorare l’efficacia e l’integrazione delle politiche. L’iniziativa è in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Prefettura di Ravenna, Università di Bologna, Ausl Romagna e associazione MondoDonna. La rassegna “Scritture di Frontiera”, oltre agli incontri con le scrittrici Elvira Mujcić e Nadeesha Uyangoda, completa il proprio percorso il 16 aprile alle 17:30 con Nicoletta Verna, nella sala Muratori della Biblioteca Classense, che con il romanzo “I giorni di Vetro” affronta il ritratto di una figura femminile vittima di pregiudizi e violenza durante il fascismo. Sempre sul tema del fascismo e del colonialismo il 19 febbraio alle 10 alla sala Muratori della Biblioteca Classense verrà celebrata la giornata dedicata al ricordo delle vittime del colonialismo italiano in Africa con la proiezione del documentario “Pagine nascoste” di Sabrina Varani e la partecipazione della regista e di Siid Negash. Il film riporta alla memoria l’attentato al viceré Rodolfo Graziani ad Addis Abeba, a cui seguirono selvaggi rastrellamenti, torture e atroci massacri della popolazione civile. Diversi sono gli eventi in collaborazione con l’Associazione nazionale partigiani di Ravenna nell’ambito della rassegna “Esperienze di Resistenza”, tra i quali si segnalano: l’8 marzo alle 15 alla sala Ragazzini di largo Firenze la presentazione del libro “Non avendo mai preso il fucile in mano. Antifasciste italiane alla guerra civile spagnola 1936-1939”, con la partecipazione di Marco Puppini e Laura Orlandini, e il 3 maggio alle 17 alla sala Muratori della Biblioteca Classense il seminario “Dalla guerra di Spagna alla Resistenza in Romagna passando da Ventotene” con il racconto dell’esperienza di partigiani ravennati. Il 7 e 8 giugno alla Rocca Brancaleone la cittadinanza è invitata alla seconda edizione di “Culture migranti alla Rocca”, un weekend all’insegna della convivialità e della partecipazione. Due giorni ricchi di musica, giochi, laboratori e buonissima cucina dal mondo, in collaborazione con l’associazione Italia Cuba, la Rete interculturale sui temi dell’immigrazione (Riti), le associazioni della diaspora e le comunità di migranti. Infine il Festival collabora alla mostra dell’Istituzione Biblioteca Classense “Il Genio Vagante. Negri, Gessi e Matteucci: storie di viaggiatori tra Seicento e Ottocento” e sostiene anche quest’anno Cinespeyer, rassegna di film all’aperto presso i giardini Speyer, che affronta il tema dei respingimenti lungo la rotta balcanica, di chi subisce il conflitto e tenta di costruire un futuro migliore, nonché il progetto “Sottocasa” dell’associazione Sguardi in camera al quartiere Darsena. Viene confermata la gratuità di tutti gli eventi per gli studenti e le studentesse delle scuole e del Campus di Ravenna, nonché per i ragazzi dei progetti di accoglienza. Tutto il programma al seguente link: festivaldelleculture.info/programma Total0 0 0 0 Forse può interessarti... La Consoli Sferc batte la Consar 3-1 e la supera al primo posto in classifica Al campus di Ravenna uno sportello gratuito contro la discriminazione Al caseificio Buon Pastore la presentazione di due libri dedicati alla bicicletta Seguici su Telegram e resta aggiornato