Quelli che aiutano gli Erasmus: dalle masterclass di pasta all’aiuto per gli affitti

Tra i fondatori dell’associazione Esn Monica Mulinari, che ha voluto replicare l’esperienza conosciuta a Granada. La presidente Giulia Michelin: «Iniziative rivolte a tutta la comunità studentesca per favorire l’inclusione»

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I fondatori dopo la proclamazione come sezione ufficiale

Se la maggior parte degli universitari di Ravenna lamenta la mancanza di poli di aggregazione, poca movida e la scarsa possibilità di fare rete tra studenti, dal 2023 un gruppo di studenti e neo laureati si occupa dell’intrattenimento e dell’inserimento culturale e sociale degli studenti in mobilità, tra Erasmus e iscritti internazionali. Quasi tutte le iniziative sono comunque rivolte all’intera scena universitaria locale, per favorire l’inclusione e la creazione di una rete trasversale di universitari ravennati.

Il progetto è stato ideato nel 2021, sotto il nome di Erav (dalla crasi tra Erasums e Ravenna), con l’ambizione di ravvivare la vita universitaria locale, e nel marzo del 2023 il gruppo è stato ufficialmente riconosciuto da Esn Italia, costola del network studentesco europeo, come 53esima sezione nazionale. «Siamo stati l’ultima sezione italiana ad aggiungersi al network – commenta la fondatrice Monica Mulinari -. Sono entrata in contatto con Esn durante il mio Erasmus a Granada. Abbiamo impiegato più di un anno e mezzo ad adattare una realtà nascente come la nostra ai requisiti di ammissione. Oggi però credo che il nostro lavoro dia un valore aggiunto alla comunità».

Gli eventi organizzati da Esn Ravenna spaziano da momenti formativi, didattici e culturali a momenti di svago e socialità: «Fin dal primo momento cerchiamo di far convivere la goliardia tipica dell’Erasmus con una struttura solida e organizzata, di collaborare con diverse realtà del territorio e di rendere Ravenna una città accogliente per gli studenti – prosegue Mulinari –. Oggi, con l’inserimento di diversi corsi di laurea magistrale in inglese, la nostra presenza sul territorio diventa ancora più rilevante». Giulia Michelin è una studentessa del corso di International Cooperation of intercultural Heritage e presidente dell’associazione Esn Ravenna al secondo mandato: «Cerchiamo di differenziare la nostra offerta. Si va dalle serate karaoke in alcuni bar del centro al percorso interattivo tra i monumenti patrimonio Unesco della città, strutturato a metà tra una caccia al tesoro e un quiz, un modo alternativo per far conoscere le bellezze del territorio. Organizziamo anche partite di pallavolo e sessioni di arrampicata, gite alla Casa delle farfalle e presentazioni della raccolta differenziata per la sostenibilità, e ancora, siccome per noi la cultura passa anche dalle tradizioni, organizziamo “lezioni” di pasta fresca, piadina e passatelli a casa della nonna di una ragazza del nostro staff».

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Oggi gli eventi di Esn Ravenna contano una media di partecipanti che va dai 20 ai 50, e gli studenti coinvolti provengono principalmente dall’Europa (Spagna e Francia in particolare) ma anche da India, Pakistan, Asia orientale e Stati Uniti. La maggior parte delle iniziative è gratuita, e per partecipare basta iscriversi online (www. ravenna.esn.it o su social), mentre alcune richiedono una quota che viene utilizzata per l’affitto dei locali o per sostenere le iniziative successive del network. «Per sostenerci ci affidiamo anche ai bandi pubblici – continua la presidente -. L’ultimo ci permetterà di partecipare la prossima primavera alla grande Festa del falò di Rocca San Casciano, un evento pirotecnico e sorprendente, ma anche ricco di storia e tradizione. Per l’occasione soggiorneranno a Ravenna membri Esn da tutta Italia. L’idea è quella di far conoscere agli studenti stranieri la tradizione del nostro territorio attraverso il folklore, che accomuna nelle sue varie declinazioni tutte le nazioni».

Oltre agli eventi, l’organizzazione di Esn propone anche un aiuto concreto a livello logistico e burocratico, con gruppi appositi dove scambiarsi indicazioni sugli affitti e sulle pratiche formali di banche e istituzioni, spesso complicate dalla barriera linguistica. «Vogliamo che Ravenna diventi una città sempre più aperta agli studenti, sia locali che internazionali – conclude Michelin -. Le possibilità sono tante, in ambito storico, artistico e culturale, e non vanno sprecate».

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