lunedì
16 Giugno 2025
maltempo

«I fiumi hanno tenuto anche grazie agli oltre 300 cantieri dopo l’alluvione del ’23»

Il bilancio della Regione. De Pascale: «Sono tornate in cima alle priorità sicurezza territoriale e contrasto al dissesto idrogeologico»

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De Pascale Protezione Civile

In una nota inviata alla stampa la Regione Emilia-Romagna sottolinea come la situazione dei fiumi in questo weekend sia rimasta «sotto controllo anche grazie ai lavori effettuati negli ultimi due anni: oltre 300 cantieri completati dopo la drammatica alluvione del maggio 2023, soprattutto di rifacimento e consolidamento degli argini, nuove golene e riprese golenali. Così come sono state fondamentali le oltre 30 opere realizzate dopo le alluvioni, in particolare nella città metropolitana di Bologna, dell’autunno 2024: anche queste hanno permesso una migliore gestione di quanto accaduto».

La Regione sottolinea come siano cadute «ingenti quantità di pioggia, fino a 200 millimetri a Marradi, bacino del Lamone, paragonabili a quelle delle alluvioni precedenti (in questo articolo CTS Agire evidenziava però come preso complessivamente, il dato non fosse paragonabile, ndr). Precipitazioni straordinarie che insistono su terreni già fradici e saturi per le piogge dei mesi scorsi». Alcuni numeri, registrati da Arpae, relativi alle quantità di pioggia cumulate nelle 48 ore nelle stazioni di ogni bacino che hanno registrato i valori più alti (quantità concentrate in particolare nelle seconde 24 ore): Casaglia (Marradi, FI, bacino Lamone): 200 mm; Pratacci (San Benedetto in Alpe, FC, bacino Montone): 135 mm; Palazzuolo sul Senio (FI, bacino Senio): 121 mm; Firenzuola (FI, bacino Santerno): 110 mm; Monteacuto delle Alpi (Lizzano in Belvedere, BO, bacino Reno-Silla): 98 mm.

Da domani (domenica 16 marzo), una volta calato il livello dell’acqua, inizieranno le operazioni di pulizia degli argini e degli alvei dagli alberi scesi a valle.

Massimo l’impegno del sistema di Protezione civile, a partire dai volontari: nella giornata di ieri hanno operato 240 persone suddivise in 57 squadre, oggi 146 su 30 squadre. Gli evacuati presi in carico sono 53, tutti nel bolognese, di cui 35 persone tra Imola e Casalfiumanese.

«Gli eventi alluvionali di maggio 2023 – afferma il presidente della Regione, Michele de Pascale – hanno segnato uno spartiacque che ha riportato in cima alle priorità sicurezza territoriale e contrasto al dissesto idrogeologico, con una necessaria presa di consapevolezza a cui istituzioni territoriali e Governo devono essere capaci di proporre una risposta coordinata, concreta e certa».

«Nell’affrontare questa emergenza – prosegue- gli interventi fatti negli ultimi due anni dalla Regione Emilia-Romagna sono stati molto importanti, anche se ovviamente non sono ancora sufficienti a fronteggiare questa nuova normalità di eventi di pioggia violenti e frequenti. Ad esempio, il Lamone è stato molto colpito, ma se avesse piovuto ancora di più, o se fosse stato maggiormente coinvolto il Marzeno, difficilmente saremmo riusciti a contenere le acque nell’area di pianura; è però altrettanto oggettivo che i lavori realizzati sull’asta del fiume hanno mostrato miglioramenti significativi nel reggere alla violenza della piena».

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