martedì
17 Giugno 2025
l'analisi

«Piogge non eccezionali ci hanno fatto paura. La capacità dei fiumi è insufficiente»

I dati del gruppo Cts Agire, che confronta quanto successo nel bacino del Lamone e Marzeno rispetto alle alluvioni del 2023 e 2024

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Brisighella Lamone
Brisighella venerdì 14 marzo

«Cosa abbiamo imparato da questo evento? Che la capacità di contenere acqua dei nostri fiumi è insufficiente, è bastato un evento importante ma non eccezionale per riempirli fino a pochi cm dalla tracimazione. Siamo stati fortunati che nessuna porzione di argine sia crollata in considerazione della loro vecchiaia». Lo dichiara Paride Antolini, presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna, analizzando quanto successo tra venerdì e sabato, in allerta rossa.

«In una situazione del genere occorre più che mai dare spazio ai fiumi – sottolinea -, intervenire in maniera energica e non accontentarsi nelle così dette “pulizie”, la manutenzione va fatta ma serve qualcosa di molto più consistente».

Antolini fa parte del gruppo Cts Agire (Comitato Tecnico Scientifico – Alleanza per la Gestione Integrata del Rischio idro-geologico in Emilia-romagna) che riunisce esperti sul tema e ha da poco pubblicato sui social alcuni dati per paragonare l’ultimo evento con quelli alluvionali degli anni scorsi.

Tabella Cts Agire

«L’intento non è quello di smorzare l’entusiasmo di alcuni dopo lo scampato pericolo di ieri, ma quello di ritornare velocemente con i piedi per terra», si legge sulla pagina del gruppo, dove si sottolinea che «il pericolo è stato scampato in pianura da Faenza in poi, ma ci sono stati comunque molti danni in montagna e un’esondazione importante a Brisighella».

«Ma il punto fondamentale è un altro – continua il post del gruppo -: il sistema è sottodimensionato rispetto al nuovo clima semi-tropicale». Analizzando il bacino del Lamone nella sua interezza, inclusa la valle del Marzeno, si è assistito a un evento molto forte sui crinali fino a Marradi, «ma nulla di eccezionale a valle di esso. Il confronto con gli eventi del 2024 e del 2023, lascia pochi dubbi purtroppo. La saturazione dei suoli sicuramente non ha aiutato, ma rimane una riflessione importante: se un evento del genere porta ad allerte rosse, evacuazioni e record di livello idrometrico a Mezzano, nel caso di nuovi eventi come settembre 2024 o maggio 2023 cosa succederà?».

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