Ne parla Marisa Ostolani, presidente dell’associazione dedicata alla scrittrice premio Nobel: «Cerchiamo di preservarne le eredità, la città deve esserne all’altezza»
Centinaia di appassionati, tra turisti e cervesi, si sono dati appuntamento nel giardino del “villino color biscotto”, Villa Caravella, per la terza edizione del festival dedicato a Grazia Deledda, cittadina onoraria della Città del Sale. La due giorni del 10 e 11 maggio è stata organizzata dall’associazione “Grazia Deledda, una Nobel a Cervia”, che dal 2022 si occupa della riscoperta di una figura profondamente legata alla città, sebbene per anni trascurata: «L’idea di un’associazione dedicata alla Nobel è nata dal patto di amicizia stretto tra i comuni di Cervia e Nuoro – spiega Marisa Ostolani, presidente dell’associazione e giornalista di lungo corso, già corrispondente europea a Bruxelles e caporedattore aggiunto alla redazione centrale dell’Ansa a Roma -. Un patto di amicizia sottintende un impegno continuo: crediamo che Cervia abbia un grosso debito nei confronti di Deledda, che l’ha esposta agli occhi del mondo. Quando lo sguardo di un Nobel si posa su qualcosa, anche su una città, questa deve dimostrare di esserne all’altezza, e noi cerchiamo di farlo preservando le eredità materiali e immateriali della scrittrice». Al suo fianco, durante la nascita del gruppo, altre nove donne tra scrittrici, fotografe, bibliotecarie ed esperte di marketing. Oggi l’associazione conta oltre quaranta iscritti tra donne e uomini.
Dalla data di istituzione, sono già state messe a terra diverse iniziative, l’intitolazione della biblioteca dell’istituto alberghiero alla scrittrice, la segnaletica ufficiale a Villa Caravella (residenza cervese di Deledda), e varie attività letterarie che coinvolgono anche realtà cittadine, come la libreria Bubusettete, presente al festival con oltre cento volumi venduti in due giorni tra opere della Deledda e scrittrici ospiti. Durante il weekend è stata inaugurata la targa storica della rotonda Deledda, finanziata dal Rotary Club di Cervia e Cesenatico, dove si trovano le statue di Biancini raffiguranti la pastora sarda e la pescivendola romagnola, simbolo delle due anime della scrittrice. «Due opere di pregio che giacevano quasi nascoste dalla vegetazione – racconta Ostolani –. Ora, grazie alla cura del verde e a una nuova illuminazione, possono essere valorizzate anche di sera».
L’idea di riqualificare la rotonda era già emersa in campagna elettorale, trovando consenso tra entrambi i candidati. «Apprezziamo l’impegno mantenuto dall’amministrazione – prosegue Ostolani –. La sera dell’inaugurazione, insieme a molti membri della giunta, c’erano tanti cittadini sul lungomare. Stiamo rice- vendo un ottimo riscontro dalla città».
L’idea è anche quella di aprire la cittadina a un diverso tipo di turismo, di nicchia ma attivo e rispettoso: «Solo l’anno scorso un gruppo di insegnanti sardi è venuto in vacanza a Cervia in occasione del festival – spiega Ostolani -. C’è una crescente attenzione per i festival letterari e le “case degli illustri”. Ci piacerebbe seguire l’esempio del museo Byron di Ravenna, ovviamente nei limiti delle nostre possibilità».
Nel breve periodo, non ci sono progetti concreti per il recupero della villa storica, oggi abitata e di proprietà della famiglia Poggi, che in estate utilizza il giardino come parcheggio per l’hotel Odeon. «La speranza è quella di trovare una soluzione condivisa per restituire il giardino alla città come stazione culturale verde, parte di un percorso sul lungomare dedicato a Deledda» precisa Ostolani.
In vista del progetto di riqualifica del tratto di lungomare “Grazia Deledda”, annunciato dal Comune entro un paio d’anni, l’associazione propone un percorso urbano tematico, con elementi di arredo ispirati alla scrittrice: «Colonne informative, panchine con citazioni. Come associazione offriamo gratuita- mente il nostro sapere e il nostro lavoro».
Guardando al futuro, ci si prepara al doppio centenario: 2026 per l’assegnazione del Nobel e 2027 per la consegna. L’obiettivo è arricchire il festival con attori, musicisti e autori, creare una rete tra associazioni culturali e avviare una collaborazione con le realtà simbolo della cultura sul territorio come Artevento e Ravenna Festival (nell’ambito della rassegna Il Trebbo in Musica). «Cervia – “Paese del Vento”, come la definiva Deledda – dovrebbe essere il vero slogan della nostra città – conclude Ostolani –. Ma c’è ancora tempo…».