Giampiero Corelli racconta la sua Sant’Alberto con una mostra diffusa e a cielo aperto visitabile fino a ottobre. Ha inaugurato ieri “Sant’Alberto: il paese dei poeti”, alla presenza di cittadini, autorità e ospiti d’eccezione, tra cui i “modelli” della casa residenza anziani e l’arrivo a sorpresa del maestro Riccardo Muti e Cristina Mazzavillani.
Il maestro Muti si è detto «entusiasta di queste fotografie, perché esprimono arte, sentimento e spiritualità», mentre Mazzavillani ha sottolineato: «Questo è un luogo della memoria e quindi mettere la memoria nella memoria è straordinario».
Nei 19 scatti disposti sotto forma di gigantografie lungo via Olindo Guerrini, via Bartolo Nigrisioli fino ad oltre il traghetto sul Reno, Corelli reinterpreta i grandi poeti che hanno amato, vissuto o attraversato il borgo con i volti e i corpi delle persone che oggi lo vivono – dagli anziani della casa residenza Don Zalambani alle nuove generazioni di bambini santalbertesi.
«Questa mostra è partita da una visione: quella di mio babbo immerso nel paesaggio della valle con in mano un mazzo di papaveri in mano e due petali che gli coprivano gli occhi – ricorda Corelli -. La foto è nata spontaneamente, come una visione onirica, e da lì sono iniziate tutte altre».
Il progetto, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Ravenna e dal Parco del Delta del Po, breve anche la programmazione di eventi collaterali durante l’estate.