Deludono in particolare Errani e l’Italia femminile del volley del ct Bonitta. Record italiano per la nuotatrice lughese Zofkova
In precedenza, si era dovuto arrendere in semifinale nel doppio pesi leggeri di canottaggio l’altro atleta ravennate in gara a Rio, Marcello Miani, quarto (approdavano alla finale i primi tre equipaggi) con il compagno lombardo, Andrea Micheletti.
Tra le donne, invece, spiccava la presenza della campionessa di tennis Sara Errani, da Massa Lombarda, che però è uscita agli ottavi nel singolo, perdendo in due set contro la russa Kasatkina, e ai quarti nel doppio insieme a Roberta Vinci (in questo caso l’obiettivo era una medaglia) avendo la peggio contro le ceche Šafářová e Strýcová.
Male anche Serena Ortolani, protagonista con l’Italia del volley del ct (anche lui, come noto, ravennate) Marco Bonitta di un’Olimpiade deludente con quattro gare perse nel girone e una solo vinta, l’ultima e ormai inutile contro il Portorico.
Da segnalare anche le opache prestazioni di due atlete in qualche modo ravennati d’adozione: nel tiro a volo Jessica Rossi (cittadina onoraria di Conselice) da campionessa olimpica in carica, si è fermata in semifinale nel trap; nel beach volley invece Marta Menegatti, cresciuta sportivamente a Ravenna, è stata eliminata agli ottavi di finale.
Infine, vanno ricordati anche i ravennati Davide Cassani, ct del ciclismo che ricorderà per molto tempo la caduta di Nibali, e Francesco Damiani, allenatore della boxe che torna a casa a sorpresa senza neppure un podio.
Quella di Rio è dunque la seconda Olimpiade, dopo Londra 2012, senza medaglie ravennati. In precedenza si erano registrate cinque edizioni consecutive con medagliati bizantini, da Barcellona 1992 a Pechino 2008 passando per Atlanta, Sydney e Atene.
Allargando un pochino i confini, quella di Rio è anche la prima Olimpiade da Mosca 1980 in avanti a chiudersi senza neppure una medaglia di un atleta romagnolo.