Il 38enne ravennate giocò l’ultima stagione nel 2015 in A1 con la Cmc. Si ritirò per fare l’imprenditore e ora che ha cambiato lavoro è pronto per assaggiare la categoria amatoriale con la squadra intitolata al poliziotto morto in servizio
Manuele, dove eravamo rimasti?
«La mia vita dal 2015 è stata rivoluzionata. Ho iniziato l’attività di imprenditore, aprendo una frutteria in centro a Ravenna (Sukko, ndr) e allargando la mia famiglia con l’arrivo di Bianca, che adesso ha quattro anni, e Olivia, due. A causa dell’impegno da libero professionista non c’era tempo da dedicare alla pallavolo e ho deciso di smettere. In quel momento non avrei mai pensato di tornare in campo».
Cosa le ha fatto cambiare idea?
«Prima di tutto la proposta di molti miei vecchi amici, che hanno messo in piedi questa bella realtà nel ricordo di una grande persona come Pietro, e la voglia di tornare a stare in gruppo. In secondo luogo il cambiamento di lavoro. Ho chiuso l’attività di imprenditore, che comunque mi è servita tantissimo dal punto di vista personale e professionale, e sono tornato a fare il dipendente, entrando tramite un concorso nell’organismo amministrativo dell’Unione della Bassa Romagna».
«Abbastanza bene. Io ci sto mettendo tutto il mio, adesso vediamo come risponde anche il fisico dopo questa lunga inattività. In questi quattro anni in pratica non ho più toccato il pallone, ma la passione per il volley è rimasta sempre intatta. Appena sapevo che c’era una partita in televisione, cambiavo canale e la guardavo. Se un giorno ci giocheranno anche le mie figlie, sarò davvero contento, perché la pallavolo è uno sport pulito che trasmette grandi valori».
Quanto cambia la musica passando dal divano alla palestra Montanari?
«Parecchio, anche perché la Serie C richiede tempo, impegno e cura di se stessi. Lo spirito che muove tutti noi è quello amatoriale, ma quando si scende in campo si vuole sempre dare il massimo».
Chi ritrova alla Pietro Pezzi?
«Tanti ragazzi della Volley View, l’ultima squadra in cui ho giocato, dal dirigente Saporetti, al coach Guerra e il vice Ranieri, fino ad arrivare ai vari Cardia, Cerquetti e Bendandi. Riabbraccio anche mio cugino Andrea Belloni, con cui ho conquistato la promozione in A2 ai tempi del Porto Donati di Bonitta».
«Sì, costruita per tuffarsi in questa nuova avventura con il massimo entusiasmo, puntando a toglierci più soddisfazioni possibili. In più con una nuova scommessa per me».
Quale?
«Non giocherò centrale, ma opposto. Prima, però, vediamo come risponde il mio fisico… ».
Il tutto ricordando Pietro Pezzi…
«Quando giocavo nella Volley View c’era anche lui in rosa. Veniva quando poteva, in quanto aveva poco tempo libero a causa del lavoro, che in quel periodo lo aveva portato fuori dalla Romagna. È giusto tenere vivo il ricordo e faccio i miei complimenti a chi ha costruito questa società. Sono onorato di farne parte».
Si ricorda l’ultima volta che l’ha incontrato?
«Sì, accadde nel mio negozio una settimana prima dell’incidente. Era in pausa con un collega. Veniva spesso a trovarmi».
Tornando alla squadra, che campionato si aspetta?
«Di sicuro più difficile di quello che si può pensare. Andremo a giocare in palazzetti caldi e “strani”, dove non sarà semplice adattarsi. La nostra squadra è stata allestita bene e può contare su tanti giocatori interessanti, sia giovani, sia veterani come Triossi e lo stesso Belloni, la scorsa stagione in B. Dovremo essere bravi a trovare il prima possibile i giusti equilibri».
Come è passare dai palcoscenici del massimo campionato a quelli della C?
«Ho vissuto tante belle emozioni in A1, che però comporta rischi e sacrifici personali. Quando ho scelto di tornare a Ravenna, l’ho fatto sia per continuare a giocare su alti livelli, sia per mettere radici a casa. Siccome non c’era più la possibilità di continuare la carriera da professionista nella mia città, ho deciso di cambiare strada. Sono contento di tornare in campo, in quanto dentro di me c’è ancora tanta passione per il volley che proverò a vivere il più a lungo possibile».
Qual è la sua più grande gioia in carriera?
«Tutte le promozioni in A1, ma in particolare quella a Loreto, conquistata all’ultima giornata».
L’ORGANICO DELLA PIETRO PEZZI 19-20
Alzatori: Andrea Cerquetti e Filippo Brunelli; opposti: Manuele Cricca e Lorenzo Anconelli; centrali: Andrea Belloni, Marco Triossi, Christian Mazzavillani; schiacciatori: Alessandro Cardia, Gianluca Battara, Andrea Giugni, Marco Sternini; liberi: Francesco Bendandi e Federico Rambaldi. Allenatori Matteo Guerra e Claudio Velastri, assistente Jacopo Ranieri