A meno di 24 ore dalla partita tra Livorno e Ravenna (calcio d’inizio domenica 16 novembre alle 14.30), match valido per la 14esima giornata del girone B di Serie C, un centinaio di tifosi ha salutato la squadra in partenza dal Benelli. Come noto il Ravenna non avrà il supporto della sua gente per affrontare la difficile trasferta dell’Armando Picchi per via di una decisione presa per questioni di ordine pubblico. La scelta è stata contestata dai tifosi con un chiaro striscione: “Trasferte Libere”. Sia la società (attraverso un comunicato consultabile a questo link), che mister Marchionni, hanno alzato la voce in merito: «A me dispiace perché così si sta rovinando il calcio – ha commentato l’allenatore in conferenza stampa -. Non so per quale motivo sia stata presa una decisione simile. Ravenna è una tifoseria calma, passionale che tiene alla squadra e che ha portato rispetto ovunque. Lo sport senza tifosi è brutto e così si va a rovinare una partita che avrebbe visto tanti nostri tifosi al seguito. La squadra c’è rimasta male, anche perché abbiamo bisogno dei nostri tifosi».
Tornando al campo, il Ravenna affronterà il Livorno con l’obiettivo di superare nuovamente in testa l’Arezzo (che nell’anticipo ha battuto il Bra come da pronostici) senza due quinti dell’attacco. Oltre al lungodegente Motti, anche l’altro centravanti Luciani non è partito con la squadra per la trasferta in terra toscana. Per il numero 18 un piccolo problema muscolare da non sottovalutare: «Dopo il lungo infortunio (Luciani è stato fuori per le prime 5 giornate a causa di un dolore al gluteo ndr) bisogna prendere i piccoli intoppi con le pinze – fa notare Marchionni -. Non essendo al 100% non vogliamo rischiarlo. In questo momento il Ravenna ha bisogno di giocatori che diano tutto e che facciano girare al meglio la squadra».
La situazione in casa Livorno è tutt’altro che serena. Sia dal punto di vista societario, che di campo. Gli amaranto hanno in settimana esonerato Formisano, per far posto all’ex Spal Venturato. L’esperto allenatore (ex Cremonese, Cittadella e Pergolettese tra le altre) non allena dal 2022 e trova una piazza delusa dai risultati, quanto dalla società. Dopo aver vinto lo scudetto di Serie D, il Livorno ha cambiato molto in estate e nonostante una rosa di valore, si trova al 16esimo posto con appena 10 punti. Non scorre buon sangue nemmeno tra il patron Joel Esciua e la tifoseria. Esciua ha acquisito la squadra nel maggio 2023, dichiarando apertamente la voglia di riportare il Livorno nella massima serie italiana in breve tempo. I pessimi risultati in serie C vanno però di pari passo con una gestione societaria alquanto discutibile: secondo la cronaca livornese, il presidente dovrebbe ancora saldare i propri debiti con gran parte del personale che gravita intorno alla squadra. Tutto ciò ha generato l’ira della calda tifoseria amaranto, che continua a punzecchiarsi (anche dal punto di vista politico) con Esciua, intimandolo alla vendita.
Marchionni ha avvertito i suoi: «Bisognerà stare attenti perché quando si cambia allenatore c’è spesso una reazione d’orgoglio. Questa è l’insidia più grossa e non bisogna dar modo a loro di riemergere. Hanno ottimi giocatori provenienti da categorie superiori che hanno la qualità per metterci in difficoltà. Siamo consapevoli che sarà una partita difficile, ma tutto dipenderà dal nostro atteggiamento e dal nostro ritmo».
In queste ore sta circolando la notizia che vedrebbe il talentuoso trequartista Nicolas Viola in procinto di vestire la maglia del Ravenna. Dopo un’ultima annata con il Cagliari in serie A condita da 3 gol, il giocatore attualmente svincolato starebbe riflettendo su un possibile approdo all’ombra di San Vitale. «Stiamo parlando di un giocatore forte, di un’altra categoria e che ha fatto vedere di poter far differenza anche in Serie A – commenta Marchionni –. Ma per il Ravenna è riduttivo parlare di Viola. Bisognerebbe enfatizzare tutti i giocatori che ci sono in questo momento e che stano facendo un percorso incredibile. Queste sono cose di cui se ne occupa la società, io devo solo dire grazie al club e ai miei ragazzi».



