Un mostro marino in ferro alto 4 metri spunterà dal canale alla festa di Ra2015

Sarà sollevato da una gru e poi si cercherà una sistemazione fissa
in Darsena. Ad accompagnarlo una serie di grossi ganci colorati

La manifestazione “Darsena open show” – con cui il 18 luglio si festeggerà la nomina di Ravenna a Capitale Italiana della Cultura 2015 (vedi articoli correlati) – avrà un patrono insolito e suggestivo: il mostro marino Mankugian, un polipo di ferro di quasi 8 metri di larghezza per 4 di altezza, che emergerà dalle acque del canale durante la serata, portato in superficie da una gru concessa dalla Compagnia Portuale, dove sarà poi lasciato appeso, a proteggere l’evento con la sua presenza benevola e minacciosa allo stesso tempo.

Mankugian nasce dall’immaginazione di Giancarlo Scagnolari e Markus Benesch, i due artisti che in questi giorni stanno realizzando l’opera lavorando tra i locali del Tiro a Segno storico e le banchine del porto, negli spazi messi a disposizione da alcune aziende come la Naviravenna, la Lastra e la Italmet, che tra l’altro ha sponsorizzato il progetto fornendo i materiali, partecipando attivamente all’iniziativa. Il ferro di cui è fatto il mostro è stato invece dato dalla Marcegaglia.

Scagnolari e Benesch hanno dato vita a una sorta di finto mito con al centro la figura di Mankugian, inscenando un fantomatico ritrovamento di questo mostro e costruendoci intorno una storia che ricorda i romanzi di avventura di fine Ottocento sulle grandi scoperte archeologiche.

L’intento degli artisti è favorire la rinascita del legame della città col suo mare, attraverso una celebrazione dal sapore primitivo, quasi un rituale di ricongiunzione con le radici antiche di Ravenna.

Dopo l’evento del 18 luglio l’installazione artistica sarà spostata all’interno del Tiro a Segno storico, in attesa che sia stabilito un piano per la sua collocazione permanente in Darsena.

Il progetto comprende anche 14 ganci di corno delle gru decorati dagli artisti ed esposti sempre nei locali del Tiro a Segno: si tratta di ganci di 1,27 metri di altezza e larghi 70 centimetri, del peso di 650 chili l’uno, che nella cornice fantastica immaginata da Scagnolari e Benesch rappresentano il popolo degli ancorini, antichi abitanti di Ravenna che vivevano su palafitte. Il compito degli ancorini sarà quello di accompagnare i cittadini nel ritrovamento di Mankugian, festeggiando il ritorno del mostro e con esso il recupero del dialogo fra terra e acqua.

Questa iniziativa si inserisce all’interno degli esperimenti di riuso urbano portati avanti dall’Associazione Meme Exchange. In preparazione al Darsena open show l’associazione, in collaborazione con Ravenna 2015 e con l’associazione sportiva dilettantistica Tiro a Segno Nazionale di Ravenna, ha inoltre organizzato un ciclo di tre appuntamenti per raccontare la storia di Mankugian e degli ancorini e promuovere l’avvicinamento dei cittadini alle aree intorno al canale attraverso l’arte. Il primo appuntamento è stato sabato 27 giugno e aveva come tema “Storie e leggende di porto”.  Il prossimo incontro, dal titolo “La fucina di Mankugian”, è previsto per sabato 11 luglio e mira a incoraggiare la partecipazione pubblica all’impegno di valorizzazione della zona: i partecipanti saranno infatti invitati a decorare a loro piacimento dei fogli da lavoro con le sagome degli ancorini, e a inventare delle storie su questo popolo che saranno poi raccolte in un libro e diventeranno parte della missione culturale legata alla riqualificazione della Darsena. L’ultimo incontro, in cui sarà completato il racconto sul ritrovamento di Mankugian e si vedrà il mostro comparire dalle profondità marine, sarà, come detto, proprio il 18 luglio.

Sempre all’interno della sede storica del Tiro a Segno Nazionale si potrà ammirare l’opera di Massimo Uberti dal titolo “Spazio amato”: un’installazione luminosa realizzata con neon fatti a mano che vuole sottolineare il valore di quei locali e il loro persistere nella città come luoghi privilegiati di riflessione artistica e culturale.

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