Da tutto il mondo al festival rock sulla spiaggia che fa anche turismo

Torna Beaches Brew, al bagno Hana-Bi

L’aneddoto più curioso lo regala Jonathan Clancy, musicista italo-canadese che in questa edizione del festival sarà presente più che altro come discografico: «Ricordo tre-quattro anni fa quando in un locale nel bel mezzo dell’Alabama mi parlarono dell’Hana-Bi di Marina di Ravenna, che in America assume davvero contorni quasi mitologici…». Il locale era dei Man or Astro-man e la band in questione erano i Cloud Nothings (poi protagonisti l’estate scorsa a Marina) ma il concetto è sempre lo stesso: il passaparola tra gli stessi artisti – che vi trovano un ambiente rilassato e informale dove esibirsi in un luogo molto suggestivo – sta portando il bagno Hana-Bi sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori del mondo. E ancor di più il suo festival che ne apre la stagione estiva, partito come normale un po’ in sordina (e comunque con in cartellone, per esempio, The War On Drugs prima che ottenessero il successo) ma poi esploso l’anno scorso con migliaia di spettatori e un palco montato per l’occasione in riva al mare. Un evento storico, quello, per l’intera località, che quest’anno non si ripeterà, senza andare comunque a discapito, tutt’altro, del consolidamento di Beaches Brew, la cui quarta edizione è stata presentata in un’affollata sala del municipio di Ravenna.

Un festival sempre più internazionale che andrà in scena dal 3 al 5 giugno all’Hana-Bi ma che vedrà una preview già lunedì 1 sempre allo stabilimento dello staff di Bronson Produzioni e una grande novità durante la giornata (festiva) del 2 giugno, con concerti in programma sul molo in centro a Marina, dove dalle 17 si terrà per l’occasione anche l’ormai noto (in città) Garage Sale, il mercatino con abiti di seconda mano e altro ancora. E mai come quest’anno è stata curata nel dettaglio la “formula festival” di Beaches Brew, con navette andata e ritorno tra l’Hana-Bi e il molo (il 2 giugno) ma anche con il centro di Ravenna, dove si terranno (al Fargo Cafè) concertini acustici di band locali all’insolito orario di mezzogiorno, per favorire anche la visita della città per i turisti. Già, turisti, perché il festival già l’anno scorso ha portato a Ravenna diverse centinaia di spettatori provenienti dall’estero (oltre a quelli, più difficilmente riconoscibili, da fuori provincia e regione) e quest’anno la quota pare destinata ad aumentare, grazie anche al fatto che è tra gli eventi consigliati per l’estate da parte delle più prestigiose riviste di settore soprattutto straniere (lo sarà a sorpresa anche nella lista della prossima edizione di SportWeek, settimanale supplemento della Gazzetta dello Sport) e alla partnership con l’agenzia olandese Belmont Bookings. Da tutta Europa sono arrivate poi adesioni per partecipare al festival come volontari, dando una mano all’organizzazione («all’estero sono sorpresi dell’ingresso gratuito e sono molto disponibili a dare una mano in cambio», ci viene spiegato durante la conferenza stampa), mentre sempre fuori dall’Italia sono stati venduti una quarantina di braccialetti ideati per questa edizione e che consentono di avere sconti e benefit in spiaggia e non solo. «Siamo curiosi di incontrare la persona che l’ha comprato da San Francisco», sorride Christopher Angiolini, direttore artistico e patron di Bronson Produzioni, che nel presentare l’evento ringrazia oltre al suo staff anche le istituzioni (dal Comune alla Regione), senza il cui appoggio non sarebbe stato possibile organizzare un festival così elaborato. Decisivo anche il sostegno di Ravenna Capitale italiana della cultura 2015, il cui responsabile Alberto Cassani ha sottolineato come sarà fondamentale sostenere le nuove produzioni artistiche, dedicate in particolare al contemporaneo e quindi in linea con i temi della candidatura di Ravenna2019, anche una volta finito il 2015, per non andare incontro a una sorta di regressione dal punto di vista culturale in questo periodo di carenza di fondi pubblici.

Tornando al festival, come da tradizione gli artisti si mischieranno al pubblico sulla spiaggia nel corso dei cinque giorni e sarà possibile assistere anche alle interviste in diretta a cura della Red Light Radio, radio on line olandese che trasmetterà direttamente dall’Hana-Bi, mentre quest’anno si aggiungerà alla formula anche un insolito momento di karaoke-happy hour. Spazio anche all’arte con l’aspetto grafico curato come ogni anno da un artista diverso (quest’anno protagonista è l’americano Nathaniel Russell) e una mostra che verrà allestita nello stabilimento balneare con i ritratti degli artisti presenti a cura dell’illustratore ravenate, ma di fama internazionale, Gianluca Costantini.

E in ultimo – anche perché più che “il” nome, quest’anno, l’Hana-Bi ha puntato sul contesto – ecco i protagonisti del festival, che sono comunque nomi di prim’ordine del nuovo rock alternativo mondiale, con un occhio di riguardo alla scena post-punk e garage-psichedelica. Gruppi che, come ha notato sempre Clancy, «finiranno con tutta probabilità in molte classifiche di fine anno delle riviste specializzate, ma anche di giornali come il Guardian, un po’ come se in Italia ne parlasse Repubblica, tanto per capire i due piani diversi…». E allora, facendo una rapida panoramica, si va dall’hip-hop sperimentale di Shabazz Palaces del giorno inaugurale (quando salirà sul palco anche il “nostro” Godblesscomputers) al folk-rock degli americani Strand Of Oaks (per loro addirittura un doppio concerto), dal ritorno delle punk-rockers americane Babes In Toyland, tornate insieme dopo quasi vent’anni, fino al post-punk dei canadesi Ought e Viet Cong, nomi caldissimi di questi ultimi anni, così come i danesi Iceage (arriveranno con i connazionali Yung, debuttanti ma di cui si parla già molto), dall’africano Mdou Moctar per finire con alcuni esponenti della scena garage-psichedelica californiana come Thee Oh Sees, Wand e Mikal Cronin (al debutto solista). E poi Kevin Morby, Twerps, Afterpartees, Go!Zilla, Moon Duo, Ex Hex, J.C. Satàn, His Electro Blue Voice, Stromboli.

La nota di colore è quella legata naturalmente alla presenza dell’attore hollywoodiano Elijah Wood – noto in particolare per aver impersonato i panni dell’hobbit Frodo nel Signore degli Anelli – che arriva sulla spiaggia dell’Hana-Bi (lunedì 1) in veste di dj nel duo Wooden Wisdom. «Non abbiamo pubblicizzato troppo il suo nome – chiude Angiolini – perché anche lui viene a Beaches Brew sperando di poter vivere il festival in tranquillità, godendosi i concerti, senza troppi assilli. La sua presenza credo possa portare anche un piccolo ritorno in termini di visibilità per Ravenna, visto che resterà in città per alcuni giorni…».

Info e programma dettagliato sul sito http://www.beachesbrew.com/

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