Due ravennati in gara a Masterchef 5 Una fisioterapista e una farmacista

Erica (30 anni) da Conventello e Marzia (57) da Casola Valsenio
hanno convinto i quattro giudici e inseguono i 100mila euro 

Alle selezioni si sono presentati 18mila cuochi amatoriali da tutta Italia e non solo ma a contendersi la vittoria della quinta edizione di Masterchef, il celebre talent show culinario in onda su Sky che mette in palio 100mila euro e la pubblicazione di un libro di ricette, son rimasti in venti e tra loro anche due ravennati: la 30enne Erica Liverani (fisioterapista di Conventello) e la 57enne Marzia Bellino (farmacista a Casola Valsenio). L’ingresso nella cucina governata dai giudici Carlo Cracco, Bruno Barbier, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo è arrivato nella puntata andata in onda alla vigilia di Natale. Ogni giovedì, per dieci settimane (alle 21.10 su Sky Uno), almeno un’eliminazione fino al vincitore.

Il percorso di Erica e Marzia ha già attraversato diverse scremature. Le due erano tra i 150 rimasti in gara al supercasting di aprile nella darsena del porto fluviale di Cremona. Da quella tappa sono rimasti in 100 che poi hanno potuto cucinare un piatto dal vivo in studio per i giudici. Erica ha presentato “Cappelletti della mia terra” mentre Marzia ha portato “Radici e ricordi“. Per entrambe un plebiscito incassando il sì da tutti i giudici (solo altri nove hanno avuto la stessa performance) finendo così nel gruppo degli ultimi 40 in gara poi ulteriormente dimezzati.

Marzia è originaria di Salerno, vive a Sassoleone (Bologna) e ha una farmacia a Casola Valsenio: sposata, tre figlie, sogna di aprire un ristorante in Scozia dall’impronta casalinga che chiamerebbe “Frittatone e maccheroni” o in Italia dove userebbe “Pozioni e porzioni” per giocare con la sua professione. Così si descrive nell’autobiografia sul sito di Masterchef: «Sono nata in Campania da una famiglia di farmacisti. Sono stata costretta a studiare farmacia, facendo passare in secondo piano la mia passione per la musica: trasferita a Bologna per studiare, ho incontrato la cucina emiliana, anche grazie alla mia padrona di casa, secondo la quale, la formazione di una donna comprendeva obbligatoriamente la capacità di fare la sfoglia. Intanto, al paesello di origine, il destino mi stava preparando uno scherzetto: la farmacia di famiglia andava ad altri, poco prima che io mi laureassi. Non mi sono persa d’animo: a quel punto il mio obiettivo era dare un senso al mio percorso, ottenendo una farmacia tutta mia. Durante questi alti e bassi, la cucina è stata sempre una costante e non mi ha mai tradito. Mi rivedo cucinare nel paesino della Romagna, mentre la farmacia che avevo riaperto diventava mia… e poi ancora cucinare per la mia famiglia, che si formava nello stesso piccolo paese. Una passione sempre crescente. Sono un diesel: ottengono i risultati migliori sulla lunga distanza».

Erica è cresciuta a Conventello, è separata dal compagno e ha una figlia, Emma di 18 mesi, protagonista del momento tenerezza della prima puntata: Cannavacciuolo l’ha presa in braccio per portarla alla madre. «Chi sono quei dadi?”, ha chiesto Erica alla bimba. Che non ha avuto esitazioni: «Cracco». Ecco come si racconta Erica: «Sono cresciuta in campagna! Provengo da generazioni di contadini, la mia è una di quelle famiglie molto allargate che ormai non esistono più. Erica bambina era una piccola peste ruspante che non guardava la tv ma che viveva all’aperto e giocava con fratelli e cugini, tutti con le ginocchia perennemente sbucciate! L’Erica adulta ne ha passate tante, alcune non belle e non facili da superare, ma ne è uscita una donna forte e soprattutto mamma. In ogni fase della mia vita la cucina mi ha accompagnata, ma non sempre come sostegno; quando pesavo 20 kg in più la cucina è stata solo uno sfogo per me, il cibo era l’unica cosa che mi dava piacere, ma che allo stesso tempo mi faceva ingrassare. Poi ho cominciato a rispettarmi e ad amarmi e il mio interesse per la cucina è incrementato dovendomi impegnare a sfruttarlo a mio favore. Condivido ogni momento in cui cucino con Emma sperando di trasmetterle questa passione travolgente che va oltre alle giornate storte, alla stanchezza, al nervosismo e che mi fa vedere tutto sotto un altro punto di vista».

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