La disfida del cappelletto fra sei ristoranti di Romagna

Gran finale lunedì 24 ottobre all’osteria Passatelli del Mariani per decretare il “piatto principe” del territorio. Rigorosamente in brodo

CappellettiGran finale per la “disfida del cappelletto“, il concorso gastronomico ideato dalla condotta Slow Food di Ravenna sette anni fa che ha messo in lizza 49 ristoratori romagnoli nella realizzazione del miglior piatto della tradizione. Rigorosamente in brodo. Appuntamento lunedì 24 ottobre all’Osteria Passatelli del Mariani, con autorevoli esperti e gourmet.

In questa tornata conclusiva si sfideranno i vincitori delle passate edizione per conquistare il titolo di “principe del cappelletto di Romagna” e portare a casa definitivamente la zuppiera di ceramica di Faenza – realizzata dallo studio Lega e disegnata a suo tempo da Tonino Guerra (assegnata provvisoriamente ogni anno ai vincitori delle scorse edizioni) – quale trofeo della vittoria.

CuocaPer l’occasione si cimenteranno nel piatto più tipico della nostra terra i sei ristoranti finalisti: Hostaria 900 (Imola), Osteria del Tempo Perso (Ravenna), Radicchio Rosso (Ravenna), Ustarì di dù Cantòn (Camerlona), Molinetto (Punta Marina Terme), La Mascotte (Russi). Manca il vincitore della prima edizione del 2008, l’Antica Trattoria del Teatro di Lugo, dovuta ad un cambio di gestione del locale. In compenso, a tavola verranno serviti – fuori concorso – i “cappelletti in brodo all’uso di Romagna ricetta n. 7“ da La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, preparati dalla Condotta Slow Food di Ravenna con l’assistenza di Gianna Giani dell’Agriturismo Cà Ridolfi di Gambellara.

Come di consueto all’iniziativa parteciperanno gourmet ed esperti delle tradizioni gastronomiche, che in questa serata speciale interverranno sul tema, e il cui giudizio sui cappelletti serviti sarà fondamentale per determinare il vincitore. Si tratta del gastrosofo ed enciclopedista delle tradizioni culinarie romagnole Graziano Pozzetto che ha sempre seguito il concorso fin dagli esordi, di Piero Meldini, scrittore e storico della gastronomia, di Giuseppe Bellosi, studioso di cultura popolare romagnola, di Licia Granello, giornalista specializzata di “Repubblica“, di Alessandro Molinari Pradelli, giornalista ed esperto gastronomo, di Laila Tentoni, vice presidente di Casa Artusi, di Carla Brigliadori, maestra di cucina di Casa Artusi, di Raffaela Donati presidente Slow Food Emilia Romagna, di Gianpiero Giordani, responsabile Emilia Romagna guida Slow Food Osterie d’Italia, di Guido Tampieri, libero pensatore sul tema e di  Alberto Zaccheroni “gastronomo allenatore”.

PremiazioaneL’inziativa chiude la manifestazione egastronomica “GiovinBacco“ e comprende anche la consegna del premio “É bdòcc d’ör” (il pidocchio o cozza d’oro), riconoscimento assegnato da “GiovinBacco“ ogni anno al personaggio che ha saputo valorizzare il territorio, la cucina e i prodotti d’eccellenza della Romagna. Il premio 2016 verrà assegnato a Italo Graziani, appassionato della terra e delle tradizioni , fondatore e Presidente della  Associazione  Il Lavoro dei Contadini, Comunità del Cibo della Condotta Slow Food Ravenna, che lavora per salvaguardare il patrimonio culturale e artigianale del  territorio. Un attestato di riconoscenza per aver saputo interpretare con poesia, il senso più vero di Terra Madre.

Il ricavato della serata servirà a contribuire al sostegno della “Rete Giovani di  Slow Food Ravenna, una realtà nata da poco nel territorio ravennate e che lavora in parallelo con la condotta.  

   

 

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