
A fine anno gourmet e semplici appassionati tornano a sbirciare le guide gastronomiche. E noi con loro, analizzando quanto c’è di Ravenna (e provincia) nelle principali pubblicazioni di settore.
A partire naturalmente dalla “Rossa”, la prestigiosa Michelin, dove quella di Ravenna continua a essere l’unica provincia in regione senza Stelle. Ne avevamo già parlato a questo link, dove ci sono anche i ristoranti stellati del resto della Romagna, dove si registrano due novità.
La provincia di Ravenna può almeno vantare tre Bib Gourmand, con la faccia sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi, a indicare un ristorante che propone «una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo ad un ottimo rapporto qualità-prezzo». Si tratta de La Cucoma a San Pancrazio, dell’Osteria Bartolini di Milano Marittima e de La Baita di Faenza. Hanno guadagnato infine una semplice segnalazione sulla guida a Ravenna città L’Acciuga, l’Osteria del Tempo Perso e l’Antica Trattoria Al Gallo, così come Il Fenicottero Rosa Gourmet a Faenza, Sale Grosso e Terrazza Bartolini a Milano Marittima, la Locanda dei Salinari a Cervia e Salsedine a Lido di Savio.
Passando alla Guida ai 1000 Ristoranti d’Italia de L’Espresso (che premia come miglior sommelier dell’anno il cervese Rudy Travagli, dell’Enoteca La Torre di Roma) qui l’eccellenza è rappresentata dai Cappelli (da 1 a 5). La nuova edizione è stata presentata il 26 novembre. Un Cappello lo conferma Il Fenicottero Rosa Gourmet di Faenza, che l’anno scorso era l’unico ristorante premiato dall’Espresso in provincia. Quest’anno invece si aggiunge anche l’Uni Japanese Restaurant di Cervia, con ben 2 Cappelli. Si tratta di una realtà nata dopo anni di esperienza passati in Giappone, inserita nelle scorse settimane anche tra i 100 ristoranti innovativi d’Italia dalla rivista Forbes. Uni è presente tra l’altro con 2 Mappamondi (il simbolo riservato alla cucina internazionale) anche nell’ultima edizione della guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso, che in giugno lo aveva inserito tra i 32 migliori ristoranti giapponesi d’Italia.
Restando sulla guida appena citata del Gambero Rosso, ancora una volta la parte del leone la fa La Baita di Faenza che ottiene il massimo punteggio (3 Bottiglie) nella sezione dedicata ai wine bar. Sempre a Cervia, invece, spiccano le 2 Tavole (il simbolo dedicato ai bistrot) conquistate da Micro mentre per quanto riguarda le trattorie (qui si va da 1 a 3 Gamberi) in provincia il top lo raggiungono la storica Manueli sulle colline di Faenza e l’Osteria Dalla Zabariona, in pieno centro a Ravenna, entrambe con 2 Gamberi. Sempre in centro a Ravenna 1 Gambero lo guadagna l’Osteria dei Battibecchi. Sono segnalati poi anche Le Ghiaine e Camì, senza però guadagnare alcun simbolo.
Restando nel mondo Gambero Rosso, va ricordata la presenza nella guida delle pizzerie di un’eccellenza come il faentino ‘O Fiore Mio che si aggiudica il massimo, 3 Spicchi e un punteggio di 90 centesimi. Altra eccellenza faentina è Sebastiano Caridi, inserito invece nella guida delle pasticcerie.
Già detto delle Osterie d’Italia 2025 di Slow Food che assegna il suo simbolo d’eccellenza, la Chiocciola, a La Baita di Faenza, chiudiamo questa panoramica, per forza di cose non esaustiva, con una guida on line, che nel corso degli anni si è guadagnata una grande autorevolezza, al pari di quelle cartacee. Parliamo di Identità Golose, che nella versione 2024, uscita però diversi mesi fa, cita quattro ristoranti in provincia, l’Alexander a Ravenna, il “solito” Fenicottero Rosa di Faenza, Al Porto di Cervia e Camì di Savio. Nella sezione riservata alle pizzerie anche qui ‘O Fiore Mio di Faenza, con una citazione anche per Da Mario 1972 a Riolo Terme.