Rubriche per capire e discutere di cultura, spettacoli e costume

Se di un settimanale le inchieste e reportage sono il cuore, le tante rubriche
di “varia umanità” sono i nervi, sensibili alle sollecitazioni delle passioni e piaceri dell’arte e degli stili di vita: dal cinema al teatro, dalla musica ai libri, alle immagini

Nella scorrere l’archivio ventennale di R&D, dopo i “ritagli” dedicati a commenti e opinioni e al repertorio di inchieste, reportage e articoli di approfondimento, ecco le rubriche di cultura, spettacoli e costume che da sempre hanno segnato il carattere informativo del giornale.

Senza rubriche non potrebbe esistere un settimanale come si deve: con l’assecondare periodico e puntuale le uscite del giornale, questi brevi articoli di “varia umanità”, che si tratti di musica o cinema, teatro o libri, arte, immagini e costume, è un appuntamento fisso coi lettori. Che siano segnalazioni o suggerimenti, recensioni critiche di opere d’ingegno o eventi, ma anche rassegne antologiche, rappresentano un momento di simbiosi e confronto con le passioni e le frequentazioni culturali di chi legge. Chi scrive rubriche è un autore, nel senso di esperto, appassionato, competente in materia, da cui si possono attingere novità e tendenze, informazioni inedite o vecchie storie, spesso punti di vista per cui aderire oppure dissentire. Per questo le rubriche – intitolate in modo personalizzato e curioso – possono rappresentare i terminali nervosi e dialettici più estrosi e stimolanti di un giornale, sensibili al mutare degli umori artistici e delle “mode”, dei piaceri e degli stili di vita, di antichi saperi e nuove prospettive.

Di rubriche R&D in 20 anni ne ha varate (e dismesse) a decine, citarle tutte sarebbe inutile (e noioso). Ma alcune hanno dimostrato un certo valore giornalistico e autoriale. Fra le più frequenti e longeve quelle dedicate a libri di vario genere: da “Book crossing”a “Nota del Lettore” della nostra redattrice (ma anche traduttrice editoriale professionista) Federica Angelini, a seguire “Letti per voi” e “Libri di Babele”, rubriche rispettivamente firmate da Nevio Galeati e Matteo Cavezzali, entrambi direttori artistici di festival letterari. Per le recensioni cimematografiche il testimone passa dal 2003, con la pubblicazione di “Non ho sonno” di Elisa Battistini (oggi impegnata professionalmente nel cinema), al 2009 di “Visibili e invisibili” di Francesco Della Torre, inossidabile “miniera” di suggerimenti visionari che vanno dai film d’autore ai serial televisivi. Le rubriche musicali si alternano negli anni – tutte in chiave pop ed extracolta – fra il pioniere Alessandro Fogli, con“AbsolutelyLive” e poi “Festa Mesta”, quindi “Tutta un’altra musica” firmata dal nostro redattore Luca Manservisi e, in seguito, le proposte del musicista Bruno Dorella e attualmente dello “specialista” Francesco Farabegoli. In anni recenti si fanno largo le recensioni e divagazioni sulla classica del musicologo Enrico Gramigna. È del 2009 l’esordio della rubrica teatrale di Lorenzo Donati “Fuori stagione” a cui seguono negli anni successivi le recensioni fra prosa e drammaturgia contemporanea di Iacopo Gardelli, raccolte nel blog web “Le Nuvole”.

Menzione particolare meritano rubriche come la “Bustina di Melpomene”, straordinaria antologia settimanale (pubblicata ininterrottamente dal 2003 al al 2017) di liriche poetiche scelte dalla “musa” ravennate della poesia Maria Giovanna Maioli oppure la serie di sguardi spesso inediti e curiosi sui tesori storici e artistici della città, proposti ai lettori con “Cartoline da Ravenna” dallo studioso Giovanni Gardini (oltre 200 “spedizioni” fino ad oggi). D’altra parte va ricordato che alcune rubriche hanno fatto strada ben oltre lo spazio del giornale: in primis “Città e architetture” di Paolo Bolzani, che, dopo avere trasmigrato su diversi dei nostri media, è stata raccolta in un ponderoso volume (Cronache e racconti di architettura, edizioni Reclam), unica (e insuperata) ricerca a largo raggio sulle vicende architettoniche e urbanistiche, antiche e recenti, pubbliche e domestiche di Ravenna. Inoltre, la serie “Spigolando ad arte”, curata dalla critica d’arte Serena Simoni, (e altri collaboratori) dedicata alle emergenze artistiche “minori” locali, poi raccolta in un volume delle edizioni Fernandel. Una ricerca poi insignita del Premio Gionalistico Guidarello nel 2013.

Vanno sottolineate anche le rubriche di costume dedicate all’astrologia e agli stili di vita: “Merlino e il destino” e “Il blog di Morgana”, un malizioso oroscopo settimanale e riflessioni su mode, socialità, disagi psicologici, ideate e scritte con stile disincantato e ironia da Sabrina Lupinelli.

Per finire va segnalata l’infaticabile e immaginifica ricerca fotografica che da anni ci offre l’obiettivo di Adriano Zanni sulla “finestra” di “Fulmini e Saette“, fra scorci urbani e orizzonti rurali, artificio e natura, alberi solitari e casolari abbandonati, in uno spaesamento, spesso sorprendente, del nostro territorio. [5/continua]

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