venerdì
11 Luglio 2025

183 – Fiumi paradisiaci vs acque stagnanti

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183) SANTA CROCEDoveva essere splendida la basilica della Santa Croce, superbo monumento voluto dalla colta committenza dell’Imperatrice Galla Placidia. Il Liber Pontificalis della chiesa ravennate, composto nel IX secolo dal sacerdote Andrea Agnello, ricordando l’operato dell’Augusta descrive la bellezza di questa solenne architettura: «L’augusta Galla poi edificò la chiesa della Santa Croce rivestita di marmi pregiatissimi e di rilievi marmorei; nella curva dell’arco stanno dei versi che dicono: “Nel paradiso Giovanni battezza Cristo alla fonte; Colui che dona la vita felice indica il martire”. E sulla fronte del tempio stesso, passando tra i pilastri della porta, sopra ai quali sono dipinti i quattro fiumi del paradiso, se leggerete, troverete esametri e pentametri che dicono: “Cristo, verbo del Padre, concordia di tutto il mondo, che non conosci né fine né principio, Te circondano i testimoni alati, che la tua destra governa, dicendo tre volte Santo e Amen. Davanti a Te per i secoli scorrono i fiumi Tigri, Eufrate, Fison e Geon.
Per la tua vittoria, calpestati per sempre dai tuoi piedi tacciono i crimini crudeli fratelli germani alla morte”. E dicono alcuni che la stessa augusta Galla Placidia su quattro dischi di marmo, che si trovano davanti alla suddetta porta principale, faceva porre dei lampadari con manuali di preghiera a misura e di notte si gettava sul pavimento a pregare Dio e passava la notte pregando in lacrime finché duravano le lucerne».
Traduzione di Mario Pierpaoli.

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