199 – Il paralitico di Betesda e le bombe austriache

Cartoline Da RavennaLa tredicesima scena cristologica della parete sinistra nella Basilica di Sant’Apollinare nuovo, un mosaico ascrivibile alla committenza di Teoderico, presenta il miracolo della guarigione del paralitico di Betesda.
Nella storia dell’interpretazione dei mosaici ravennati essa fu letta come la prima scena del ciclo iconografico, mentre attualmente si preferisce leggerla come l’ultimo gesto del Cristo, prima di passare alla lettura della passione e resurrezione posta sulla parete destra della navata centrale.
Questo mosaico, in parte restaurato da Felice Kibel nella seconda metà dell’800, fu danneggiato a seguito del bombardamento austriaco del 12 febbraio 1916. In un primo tempo sembrava che i mosaici fossero rimasti illesi dallo scoppio della bomba, ma purtroppo non fu così: «un forte vento – come ebbe modo di ricordare Giuseppe Gerola – sollevatosi nella notte dal 16 al 17 febbraio provocò miseramente la caduta della parte più labente di quel mosaico. Rovinò così per intero l’estremo riquadro colla conchiglia, la parte superiore di sinistra della attigua metopa del paralitico (colla testiera del letto, ed il capo ed il braccio destro del risanato) e l’angolo superiore del primo grande profeta della zona sottostante (con quasi intera la testa)».
Tra i frammenti musivi recuperati tra le rovine furono trovati «due pezzi della testa, un frammento della mano ed una estremità della branda del paralitico» che furono rimessi in opera in occasione del restauro dell’antico mosaico».

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