Il ricordo del pranzo di Natale di quando ero bambina è sempre nitido, vale a dire cappelletti in brodo di cappone, crostini fritti con rigaglie, faraona al forno con sformato di cardi, budino di cioccolato e amaretti e i dolci della tradizione, torrone, panettone e certosino.

Allora i cappelletti si preparavano la vigilia, con un formaggio che si andava a prendere da un contadino, si faceva stagionare un po’ e poi si schiacciava con la forchetta; poi si aggiungeva il parmigiano, la noce moscata e le uova.
Ora però preparo il tacchino o l’oca ripiena, un piatto di tradizione anglosassone. E dunque ecco il tacchino (o l’oca) ripieno con prugne, castagne e salsiccia.
Preparazione: fatevi preparare dal macellaio una tacchinella piccola o un’oca, fate togliere le ossa dello sterno e riempitela con un impasto di carne di maiale tritata, pasta di salsiccia, castagne lessate, prugne secche, parmigiano, uova, sale, pepe e marsala. Riempite bene in modo che il petto sia bello pieno, salate e pepate l’animale e ricopritelo di fettine di pancetta fresca, adagiatelo in una teglia dal bordo alto dove sul fondo avrete messo scalogno, rosmarino, salvia, olio extra vergine e fette di mele o pera cotogna (ben lavate ma non sbucciate) e prugne, cuocete in forno lentamente, irrorando con brodo caldo. Ci vorranno almeno tre o quattro ore, ma ad un certo punto coprite con un foglio di carta d’argento. A cottura quasi terminata potete bagnare il tacchino con un bicchierino di cognac. Servite contornando con la salsa di cottura, senza passarla dal passaverdura. Per le castagne, si trovano in commercio gia cotte e surgelate. Io le faccio bollire un po’. La quantità del ripieno la calcolo quando il macellaio mi prepara il tacchino e mi rendo conto quanto me ne serve. Se volete, potete preparare una fetta di petto di tacchino con lo stesso procedimento, sarà più breve la cottura.
E se non avete voglia di impegnarvi in questo lavoro, oggi alcuni macellai ve lo possono preparare e voi dovete solo cucinarlo, o addirittura ve lo cucinano!