In difesa dei nati negli anni Settanta

La faccenda del ricambio generazionale è in effetti cosa seria. Come dicevano ieri sera la Serracchiani e Bonaccini alla festa del Pd, in questo paese si è giovani a 40 anni e vecchi a 58 (ma la pensione è spesso lontana, che frustrazione). E Bazzoni, nel replicare ieri al bombolone, ci dice che l’ipotetica candidatura di un ventenne a sindaco sarebbe un bel segnale. Verissimo. Solo non vorremmo che così fossero considerati vecchi i quarantenni, perché poi non sapremmo cosa fare di tutti i nati negli anni Settanta, che sono poi i famosi “bamboccioni”, quelli che per primi stanno sperimentando gli effetti sul lungo periodo del precariato lavorativo, quelli che spesso vivono nelle famiglie di fatto non riconosciute dalla legge, magari genitori di bimbi in età prescolare. E che ormai, è vero, non sono più nemmeno giovani? Ecco potrebbe essere che, non essendo né vecchi né giovani, questo sia proprio il loro momento?

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