Creative spirits, la messa in rete di eco-sistemi urbani creativi europei

Al piano partecipa anche Ravenna che ha candidato i progetti di riuso temporaneo contenuti nel POC tematico Darsena

Mappa dell’Indice di Competitività delle regioni europee

La Commissione Europea ha pubblicato, alla fine dello scorso febbraio, la terza edizione dell’Indice di competitività che mette a confronto le 263 regioni europee e la “(…) loro capacità di offrire un ambiente attraente e sostenibile alle aziende e ai cittadini che vi vivono e lavorano”, in funzione di parametri come innovazione tecnologica, governance, trasporti, infrastrutture digitali, salute e capitale umano.
I migliori risultati, in base all’indice complessivo, sono quelle di Lombardia e Trentino, mentre l’Emilia Romagna può comunque vantare prestazioni al di sopra della media nazionale. L’obiettivo dell’indice è quello di valutare i punti di forza e di debolezza e suggerire possibili percorsi di miglioramento. Gli strumenti messi a disposizione di tutti gli Stati Membri sono rappresentati da numerosi programmi di finanziamento che privilegiano progetti intelligenti, sostenibili e solidali, nel pieno rispetto della coesione territoriale prevista della strategia Europa 2020.
Nell’ambito del periodo di finanziamento 2014-20, il Comune di Ravenna è stato coinvolto in una partnership internazionale guidata dalla Municipalità di Ujbuda, la più popolosa di Budapest (Ungheria), all’interno della cornice di Urbact III. Il programma comunitario di sviluppo urbano integrato, per il quale le città italiane sono le prime per partecipazione, privilegia la formazione di reti transnazionali finalizzate allo scambio di competenze e buone pratiche per il miglioramento complessivo dell’eco-sistema urbano creativo, ovvero di quell’insieme di condizioni strutturali, gestionali ed economiche che permettono di rendere attrattiva un’area urbana definita, tramite l’Industria creativa e culturale. Il progetto specifico è denominato Creative Spirits e interviene a sostegno di piani integrati già sviluppati dalle realtà urbane convolte; insieme alla città ungherese e a Ravenna, fanno parte del network anche Kaunas (Lituania), Lublino (Polonia), Maribor (Slovenia), Loulè (Portogallo), Ibi (Spagna), Sofia (Bulgaria) e Waterford (Irlanda). URBACT III, bandito nel giugno del 2016, prevede il finanziamento fino ad un totale compreso tra 600 e 750 mila euro per ogni network ammesso e, in Italia, ha come punto di contatto l’Anci, mentre il ministero competente è quello delle Infrastrutture e dei Trasporti. La durata complessiva del progetto è pari a 30 mesi, e le sue attività, avviate alla fine dello scorso novembre, saranno sviluppate dalla singola città in due fasi.

La rete delle città che partecipano al progetto Creative Spirits

Il progetto mescola due dei principali temi del programma, ovvero governance ed economia e, per tale motivo, Ravenna ha candidato il POC tematico Darsena, inteso come frutto di un percorso partecipato non solo urbanistico ma anche imprenditoriale. In secondo luogo Ravenna “porta” come risultato innovativo del Piano, la disciplina che regola i riusi temporanei fino all’approvazione dei Piani di Attuazione definitivi, di aree e contenitori abbandonati all’interno del grande comparto urbanistico.
La prima fase di Creative Spirits si è sviluppata attraverso la creazione del gruppo urbano locale, nel quale sono confluiti rappresentati dell’Amministrazione Comunale, dell’Autorità portuale, delle associazioni di categoria, dell’Università e delle industrie creative locali. Ad inizio Febbraio si è tenuta la visita alla città da parte di Hen Gerritse, lead expert del progetto, e di una delegazione ungherese, finalizzata alla stesura di un report sullo stato dell’arte, l’individuazione delle diverse filosofie di progetto, le peculiarità di ogni partner, per creare un quadro operativo condiviso. Dal sopralluogo tecnico, effettuato all’Almagià, a Darsena Pop Up, alla Raffineria 42, al Tiro a Segno e all’area orti, Gerritse ha colto la volontà di trasformare la Darsena «(…) in un luogo di grande attrazione per tutti».
La costruzione di competenze e lo scambio di esperienze, è uno degli obiettivi di Urbact e per questa ragione ad inizio marzo si è tenuto a Bologna un incontro indirizzato ai rappresentati della Amministrazioni comunali emiliano-romagnole coinvolte nelle diverse reti del programma: Parma, Piacenza Bologna, San Lazzaro di Savena, Forlì, Cesena e Ravenna. Il meeting è stato aperto da Patrizio Bianchi (Assessore regionale al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro), che ha precisato come Urbact sia un forte stimolo alla progettazione, attività complessa che nessuna città può affrontare singolarmente ma all’interno di politiche che aumentino partecipazione e identità, per ricucire rapporti territoriali che diventano cruciali in quest’epoca di euroscetticismo diffuso.
La seconda fase del progetto sarà quella nella quale lo scambio transnazionale entrerà nel vivo attraverso focus, formazione e informazione; nella quale sarà formalizzato il quadro di azione per fornire metodi, suggerimenti e risposte pratiche alle sfide individuate, senza tralasciare l’aspetto comunicativo – principale strumento della programmazione europea – affinché la conoscenza delle buone pratiche diventi circolare.

Uno scorcio dall’alto della Darsena di Città

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