Una nuova villa nella prima periferia urbana ravennate

Firmata da Paolo Focaccia con Enzo De Leo e Francesco Pezzolla

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Ecco un esito residenziale convincente per la vita di una giovane coppia con figli adolescenti

Questa nuova villa è stata costruita in un vasto lotto della prima periferia urbana ravennate: come recitano le norme del Regolamento Urbano Edilizio, si tratta di un’area a verde privato della Città di nuovo impianto. Ne è promotrice una coppia di genitori con due bimbi adolescenti, che decide di trasferirsi dalla principale cittadina del litorale nelle immediate vicinanze del capoluogo. Qui, per realizzare la “casa” della propria vita coniugale, chiama un gruppo di progettisti composto da Paolo Focaccia con Enzo De Leo e Francesco Pezzolla. Esito convincente è questo oggetto residenziale, realizzato in posizione centrale ad un piccolo parco di quasi 7000 metri quadri di superficie e leggermente rialzato dal piano di campagna. Viene raggiunto percorrendo un corsello in ghiaia che conduce prima a un edificio esistente, costituito da un proservizio degli anni Venti con tetto a capanna e doppio corpo affiancato ai lati, poi ad un piazzale adibito al parcheggio per quattro auto, situato a fianco della nuova abitazione. Quindi il primo tema che si nota allorché si varca il cancello carrabile riguarda la vastità dei traguardi visivi che si dipanano nello spazio verde. Oltre al susseguirsi di prati, cespugli e siepi, oltre agli alberi d’alto fusto preesistenti all’intervento, rimangono gli spazi per ritagliare le aree rispettivamente destinate al gioco dei bimbi, alla “cuccia” del cane e, leggermente appartato, ad un orto di grandi dimensioni. Con linguaggio pacato, l’architetto Focaccia mi illustra gli elementi fondanti dell’immagine della villa: «il progetto persegue un’idea di casa come sintesi di tradizione e innovazione, secondo criteri di semplicità, leggibilità e coerenza, concretizzabili in una corretta sintesi fra spazio, struttura e involucro». Da un punto di vista tipologico i progettisti concepiscono il nuovo edificio residenziale come un unico corpo longitudinale ad un unico piano di calpestio, allineato in direzione est-ovest in base allo sviluppo predominante del lotto, con la zona giorno posta nell’estremità occidentale e la zona notte in quella orientale reciprocamente collegate da un corridoio a tutta altezza su cui si rivelano le articolazioni della copertura.

Gallery degli esterni

Focaccia: «il progetto persegue un’idea di casa come sintesi di tradizione e innovazione, secondo criteri di semplicità, leggibilità e coerenza, concretizzabili in una corretta sintesi fra spazio, struttura e involucro. Il primo scopo è stato quello di costruire un volume immediatamente riconoscibile, disegnando una forma geometrica chiara, sviluppata con direzione parallela all’assialità del lotto»

Il volume del corpo di fabbrica viene risolto con un tetto a falda unica, che inverte l’andamento della pendenza o si articola in un susseguirsi di linee consecutive, con pendenze ora a displuvio ora a compluvio. Ciò avviene in particolare nell’ingresso alla villa, che definisce la propria identità e autonomia formale con l’inversione della falda rispetto a quella del corpo di fabbrica originale, l’avanzamento locale della cellula strutturale, l’inserimento di una pensilina orizzontale a sbalzo sul portone di ingresso e un differente trattamento cromatico, che qui stacca con un tono tortora rosato sul restante bianco avorio. In questo modo, complice un analogo avanzamento del volume sul fronte opposto sud, si viene a definire un crux originata dall’atrio di ingresso, servito a sua volta da una coppia di porte in rovere naturale con apertura a bilico che sezionano il lungo corridoio centrale.

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Il progetto

Fin dall’esterno si avverte come il tema compositivo sia quello della dilatazione della stecca del corpo di fabbrica – in pianta occupante un sedime rettangolare pari a 5,80 x 21,30 metri – mediante avanzamenti o arretramenti, corpi aggiunti totalmente chiusi o aperti a portico. Come spiega Focaccia, «il primo scopo è stato quello di costruire un volume immediatamente riconoscibile, disegnando una forma geometrica chiara, sviluppata con direzione parallela all’assialità del lotto e conclusa da una copertura lignea a falda unica». In questo modo, sul lato opposto alla medesima cellula strutturale dell’ingresso, si descrive un simmetrico piccolo ampliamento verso sud, in cui si inserisce la cucina che in questo modo si estroflette verso il parco. Questo movimento non risulta fine a se stesso. Infatti la frase compositiva si evolve nella costruzione di un portico, aperto sul lato sud e posizionato con la stessa linea inclinata del volume in aggetto della cucina.

Da un punto di vista tipologico
i progettisti concepiscono il nuovo edificio residenziale come un corpo longitudinale con un solo piano di calpestio, allineato in direzione
est-ovest, occupante una superficie di quasi 180 metri quadri, calpestabili all’80%. Viene coperto da una serie di travi in legno lamellare e doppio assito ligneo, entrambi a vista e di colore chiaro, su cui si cela l’isolamento termico

Viene risolto con un tetto che si raccorda al corpo principale inclinando simmetricamente verso un compluvio interno la falda unica di copertura e innalzando verso l’esterno la sequenza di teste di travi in legno lamellare, mentre qualifica ulteriormente il proprio ruolo adottando in parete lo stesso tono tortora rosato dell’ingresso. In questo modo lo spazio del pranzo trova la possibilità visiva e funzionale di proiettarsi in uno spazio inter-esterno, vale a dire il portico, in cui si continueranno a praticare i riti della convivialità nella buona stagione. La restante parte dello spazio living viene destinata al soggiorno, declinato da una coppia di divani affrontati e grande libreria in scaffali a giorno che si incarica di svolgere il ruolo di quinta unitaria. Ma in realtà l’elemento determinante per la qualità dello spazio è la grande finestra quasi quadrata al centro della parete ovest che, mentre assicura intensità e qualità di luce, si trasforma in un quadro naturale ritraente la parte di parco attraversata dal corsello di ingresso. Complice del risultato risulta la pavimentazione in parquet a listoncini in rovere spazzolato posato sull’impianto di riscaldamento a pannelli radianti, bordata sul perimetro da uno zoccolino battiscopa in rovere, alto pochi centimetri.

Gallery degli interni con i particolari delle soluzioni strutturali e delle finestrature degli ambienti del sottotetto

Lo spazio del pranzo trova la possibilità visiva e funzionale di proiettarsi in uno spazio inter-esterno, vale a dire il portico, in cui si continueranno a praticare i riti della convivialità nella buona stagione. La restante parte dello spazio living viene destinata al soggiorno, declinato da una coppia di divani affrontati e grande libreria in scaffali a giorno che si incarica di svolgere il ruolo di quinta unitaria

Il medesimo “combinato disposto” tra volume in aggetto e stacco di colore scuro su fondo chiaro si verifica nelle pertinenze delle due camere da letto, vale a dire i bagni e la cabina armadio della camera matrimoniale, identificati a loro volta da un piccolo corpo autonomo di colore tortora rosato appoggiato a quello principale sul fronte nord ed est, risolto con copertura piana. Da un punto di vista costruttivo il lungo volume viene scandito da una serie di otto campate strutturali collegate da un unico scheletro in cemento armato. I muri di tamponamento sono costituiti da blocchi in termolaterizio con rivestimento a cappotto di 12 centimetri, mentre le finestre sono in alluminio a taglio termico di colore bianco con vetrocamera a lastre antisfondamento, protette da inferriate a piatti orizzontali tinte di bianco e segnalate da bancali in pietra serena.Il corpo di fabbrica occupa una superficie di quasi 180 metri quadri, calpestabili all’80 %, e viene coperto da una serie di travi in legno lamellare e doppio assito ligneo, entrambi a vista e di colore chiaro, su cui si cela l’isolamento termico. Il pacchetto di copertura si conclude con una camera di ventilazione e un manto in pannelli grecati in acciaio inox, dove trovano posto i pannelli fotovoltaici e quello del solare termico, a sua volta collegato alla caldaia di condensazione. L’intervista è finita. Mi alzo dal piccolo studiolo di Focaccia e scorgo un vecchio tecnigrafo, oggetto ormai desueto. Al mio sguardo interrogativo la risposta è pacatamente immediata: «quando è ora di pensare, penso con la matita e mi siedo al mio vecchio tecnigrafo, possibilmente da solo in studio».

CREDITI:

•    Progettisti: Paolo Focaccia con Enzo De Leo e Francesco Pezzolla;    studio tecnico  in viale della Lirica 49, 48124 Ravenna
•    Direttore dei lavori: Paolo Focaccia
•    Progettista strutturale: Ing. Daniele Cangini  per Instudio Ingegneri Associati con studio tecnico     in viale della Lirica 49, 48124 Ravenna
•    Collaboratori: Arch. Elena Mingozzi,  Arch. Simone Mazzotti
•    Progetto degli impianti termotecnici ed elettrici:     Multitecnica Studio tenico associato, via Belfiore 1 Ravenna
•    Impresa esecutrice: EdilOmnia S.a.S.  di D’Ambrosio Angelo, via Ravenna 143/A  Bellaria-Igea Marina (RN)
•    Altre imprese esecutrici: Lattonerie: Ravenna Grondaie s.r.l. via Torri 367,     Torri (Ravenna)                    Elettricista: Apice Impianti  Idraulico: Carlo Di Pardo

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