Maltempo, stime dei danni: 1,6 mln per la messa in sicurezza del patrimonio pubblico

Da quantificare il ripristino e i costi per i privati. Vento a 90 kmh. Pericolosità dell’evento pari a 10 in una scala 1-12. Restano chiusi molti parchi pubblici, tre scuole e la chiesa di Santa Maria in Porto

RAVENNA 29/06/17. NUBIFRAGIO, DANNI CAUSATI DA VENTO E PIOGGIA

La chiesa di Santa Maria in Porto, resterà chiusa in via precauzionale fino alla completa messa in sicurezza dopo i danni per vento e pioggia

Si chiama scala di Beaufort e misura la pericolosità del vento, classificandola da 1 a 12. Quello che ha soffiato a Ravenna ieri, 28 giugno, è arrivato a 90 chilometri orari e si posiziona al grado 10: tempesta. Molto rara nell’entroterra, eppure è proprio qui che ha fatto i danni peggiori. Al momento, secondo quanto comunicato dal sindaco Michele De Pascale, si stimano 1,6 milioni di euro solo per la messa in sicurezza del patrimonio pubblico (aree verdi, rimozione rifiuti, interventi agli edifici scolastici e all’illuminazione pubblica, strade, edifici pubblici e impianti sportivi) mentre è ancora da quantificare la spesa necessaria per il ripristino. E per il bilancio complessivo manca anche la conta dei danni alle proprietà private. Le richieste dei cittadini saranno un tassello necessario per chiedere al governo lo stato di emergenza. Il sindaco usa una metafora forte: «Ravenna è stata per mezzora come sotto un bombardamento».

Il Comune ha stanziato in via d’urgenza 400mila euro per coprire le spese sostenute ieri e ha avviato le procedure per richiedere lo stato d’emergenza, sia per quanto riguarda il patrimonio pubblico che per quanto concerne quello privato, e un conseguente risarcimento per i danni subiti. L’invito rivolto ai privati di presentare una prima richiesta di risarcimento per i danni subiti, con modalità che saranno rese note in brevissimo tempo. Una volta quantificato il totale, la richiesta sarà girata allo Stato. Le associazioni di categoria chiedono agli imprenditori che abbiano subìto danni alle loro attività di rivolgersi alla propria associazione per segnalarli e documentarli.

La Regione, con il presidente Stefano Bonaccini, assicura un sostegno economico per affrontare le conseguenze del nubifragio, in attesa dei sopralluoghi del Dipartimento nazionale di protezione civile in programma già per la prossima settimana, fondamentali per la richiesta dello stato di emergenza nazionale. Inoltre, aggiunge il governatore, «siamo in contatto con la Protezione Civile nazionale per la pratica dello stato di emergenza. Posso assicurare che tutto sarà ripristinato». Sindaco e presidente di Regione hanno poi ringraziato forze dell’ordine, soccorritori, volontari e cittadinanza per il lavoro svolto e il senso di responsabilità dimostrato.

De Pascale è poi entrato nei dettagli della situazione attuale: «Alle due di ieri notte tutte le strade principali erano libere, così come le ferrovie. Qualche disagio c’è stato questa mattina per via di alcuni controlli alle alberature ma la situazione si è ora normalizzata». La situazione più critica ieri si è verificata sulla Romea, al confine con il Ferrarese. Si sono formati quattro chilometri di coda e la protezione civile è intervenuta portando acqua e prestando le cure mediche in caso di necessità. Ad una turista è stata praticata un’iniezione di insulina.  Disagi anche sulla viabilità secondaria (in pariticolare nelle vie Randi, Santi Baldini, Saragat, Brunelleschi, Allende) ancora non del tutto superati. Rimangono tratti di strada chiusi e altri in cui sono in corso i lavori e si procede a rilento.

Nella mattinata di oggi è cominciata la conta dei danni anche tra i privati: «Porto e petrolchimico – spiega De Pascale -, forse anche per la ridotta presenza di alberi non hanno subito danni». C’era preoccupazione per i campeggi ma anche in questo caso i disagi sono stati limitati anche se, come per scuole e parchi, «la situazione è ancora sotto monitoraggio». Alcune scuole resteranno chiusi anche domani, venerdì 30 giugno. «Al momento non ci risultano grandi danni ma, anche in via precauzionale, abbiamo deciso di non riaprire alcuni istituti». Resteranno chiusi il Fusconi, il Felici Insieme e l’Orsa Minore.

Sono vietati l’accesso e la fruizione dei seguenti parchi, fino alla loro piena messa in sicurezza: parco pinetale Casalborsetti nord, via Gardenie; parco pinetale Casalborsetti sud, via Ortolani; parco pinetale Marina di Ravenna, via Ciro Menotti; parco pinetale Porto Corsini, via Guizzetti; parco pinetale Marina Romea, viale Italia; parco pubblico Punta Marina Terme, via Colombo; parco pubblico Lido Adriano, via Tasso; parco Mani Fiorite, Ravenna, via Nicolodi; area ex Ippodromo, via Marani; giardini pubblici, Ravenna, viale Santi Baldini. Si è inoltre decisa la chiusura della chiesa di Santa Maria in Porto fino alla totale messa in sicurezza.

 

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