La Provincia nel 2017 ha incassato dagli autovelox un milione più del previsto

Gianfranco Spadoni, consigliere in piazza dei Caduti: «Impossibile che l’ente continui a vivere soltanto con questa entrata»

AutoveloxSenza gli autovelox, la situazione delle Province sarebbe compromessa. A farlo notare, cifre alla mano, è il consigliere di piazza dei Caduti Gianfranco Spadoni che parla senza mezzi termini di una «situazione grottesca». I numeri forniti da Spadoni sul rendiconto di gestione 2017 la dicono lunga: la provincia dalle sanzioni per violazione al codice della strada – dovute in pratica solo agli autovelox – ha incassato 5,595 milioni di euro. Rispetto a quanto prospettato in sede di bilancio previsionale, l’incremento è di oltre 1,034 milioni di euro. Il 22 per cento in più.

«Le entrata da autovelox rappresentano da una parte una manna dal cielo per l’ente ma d’altra parte appaiono contrarie alla ragione e al buon senso se si pensa che una Provincia possa continuare a reggersi in buona misura con le entrate derivate da questo tipo di gabella». Il tutto mentre l’ente «continua a vivacchiare senza un minimo di chiarezza sulle funzioni fondamentali attribuite dallo Stato». Non c’è equilibrio, ormai dalla fine del 2016, tra le funzioni attribuite (che avrebbero dovute essere ridotte dal referendum bocciato) e le risorse, ridotte al lumicino.

Lo Stato infatti compie, in ossequio al federalismo fiscale, e un ‘prelievo a titolo di contributo per il risanamento della finanza pubblica che per il 2017 trattenendo somme introitate dall’ente di piazza Caduti per l’imposta RC auto e l’ imposta provinciale di trascrizione, Ipt. «Tra l’altro nel rendiconto in oggetto assistiamo a un seppur lieve aumento della pressione tributaria per abitante, oggi pari a  81,66 euro contro gli 81,5 del 2016 di  81,50». .

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