Imbrattato il murales dei bambini, rovinata la festa di fine anno alla scuola Torre

Quando è stato tolto il velo è apparsa la scritta “Scuola laica” a rovinare il disegno di piazza San Francesco realizzato per l’occasione dagli alunni della elementare. In arrivo una denuncia contro ignoti

Murales TorreBrutta sorpresa alla scuola elementare Torre di via Pavirani, a Ravenna. Poche ore prima della festa di fine anno delle quattro classi quinte, bambini e maestre impegnati nelle prove in cortile hanno infatti scoperto che il murales realizzato dagli alunni per l’occasione è stato vandalizzato. Sotto il telone che lo ricopriva è apparsa una scritta in rosso, “Scuola laica”, a imbrattare il disegno di piazza San Francesco realizzato sul muro dell’istituto.

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Il murales imbrattato alla scuola Torre

Il murales rappresenta il culmine di un progetto dedicato alla città di Ravenna – “ArtLabRa: la Ravenna che vorrei” – che ogni anno alla Torre viene proposto ai bambini (un centinaio circa) delle classi quinte. Un progetto interdisciplinare che coinvolge tutte le materie, con uscite didattiche ai vari monumenti della città e lavori a tema realizzati in classe. Responsabile dell’iniziativa una maestra di religione – ci spiegano dalla scuola –, ma sono coinvolti anche gli altri insegnanti, non essendo un progetto legato esclusivamente all’insegnamento della religione cattolica, ma aperto invece a tutti i bambini e, appunto, tutte le materie. E che non aveva, soprattutto, nulla di religioso.

Gli alunni e le maestre hanno visto così danneggiato un lavoro frutto di tante ore trascorse insieme. La scuola ha deciso di presentare una denuncia contro ignoti alle autorità competenti, che potranno visionare presumibilmente anche i filmati delle telecamere presenti nella scuola.

Le insegnanti hanno comunque deciso di confermare la festa e di scoprire ugualmente il murales, spiegando cosa è successo, tra la delusione dei genitori. Svelato l’imbrattamento, la responsabile del progetto al microfono, con la voce rotta dalle lacrime, ha sottolineato come il gesto abbia «offeso tutti noi, ma in primo luogo i bambini, che sono l’unico scopo della scuola pubblica. Ma noi non vogliamo nascondere la realtà a nessuno, anzi, vogliamo aiutare i ragazzi ad avere una visione aperta sulla realtà. E oggi è  festa per tutti». E la festa è proseguita, all’insegna della musica e dell’emozione, nonostante quella scritta.

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