Chiusa un’altra casa famiglia: «Anziano costretto a mangiare feci». Tre indagati

Indagine della polizia municipale avviata dalla denuncia di una lavoratrice che avrebbe assistito alla scena di due colleghe che punivano un 94enne per la sua scarsa igiene. Sotto inchiesta anche il titolare

Alzheimer, AnzianoLa casa famiglia Villa Cesarea in centro a Ravenna è stata chiusa dalla polizia locale ieri, 10 giugno, con un provvedimento di sospensione dell’attività arrivato in seguito a un increscioso episodio di maltrattamenti ai danni di un anziano ospite: il 16 maggio due badanti in servizio nella struttura avrebbero spalmato le feci di un 94enne sul suo volto costringendolo anche a mangiarle. Le due donne e il titolare sono indagati in concorso. La notizia è riportata da Il Corriere Romagna in edicola oggi. Secondo quanto riporta il quotidiano locale, il gesto sarebbe stato una punizione per la scarsa disponibilità dell’uomo all’igiene personale. Dopo il gesto è stato necessario chiamare un’ambulanza per un malore accusato dall’anziano. L’indagine della procura (pm Cristina D’Aniello) è partita dalla denuncia presentata il giorno dopo l’accaduto da un’altra lavoratrice della struttura.

Il commento del sindaco

“Rinnovo il mio plauso alla Procura e alle forze di polizia per la continua attività di indagine e controllo che stanno portando avanti nelle case famiglia del territorio provinciale. Anche oggi siamo venuti a conoscenza di notizie che, se confermate, non hanno precedenti in termini di violenza perpetrata a danno di soggetti deboli. Colgo l’occasione per invitare tutti i cittadini, qualora si trovino davanti a situazioni poco chiare, anche minimamente sospette, a rivolgersi subito alle autorità competenti».  Questo il commento del sindaco Michele de Pascale.

«L’emergere di fatti illeciti- continua de Pascale – , anche grazie a denunce, e le conseguenti indagini sono l’efficace risultato dell’intensa attività di controllo messa in atto nel nostro territorio da tutte le forze di polizia insieme al dipartimento di igiene pubblica dell’Ausl. Inoltre il nostro Comune ha da tempo messo in campo strumenti regolamentari che disciplinano, ove possibile, il settore delle case famiglia.   Il tema è prioritario, i controlli andranno avanti in maniera intensa. I gestori delle case famiglia che lavorano seriamente non hanno nulla da temere, al contrario, queste attività di controllo sono anche a loro tutela e nel rispetto di chi offre servizi di qualità».

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