Confermata la partenza alle 14 del 6 maggio dalla stazione ferroviaria ma la conclusione non sarà in piazza del Popolo e il tragitto userà strade meno centrali
«Una decisione autoritaria e prepotente – dicono gli organizzatori – che è arrivata proprio nel giorno del disastro idrogeologico della nostra regione esito di decenni di assenza di politiche di tutela del territorio e dell’ambiente. Cercare affannosamente di allontanare il corteo dal cuore della città con motivazioni imbarazzanti significa evidenziare la fragilità, l’isolamento e l’incapacità della politica e delle istituzioni di confrontarsi sul problema più drammatico che l’umanità si trova a dover affrontare: non c’è giustizia sociale senza giustizia ambientale e non c’è giustizia ambientale senza giustizia sociale».
Gli ambientalisti si chiedono perché non sia possibile esprimere democraticamente il dissenso: «Perché ci è negata piazza del Popolo, il luogo e lo spazio di tutte e di tutti, sede di Comune e Prefettura, le 2 istituzioni più importanti della città? Perché tanta preoccupazione e tanta necessità di contenere un corteo ecologista e pacifista? Di chi sono gli spazi e i luoghi pubblici della città? Viene il dubbio che ci sia stato uno scambio. I soggetti pericolosi sono quelli che pensano di essere i padroni della terra oppure quelli che la terra stanno cercando di salvarla?».
I manifestanti invitano tutti i partecipanti a trovarsi in stazione sabato 6 maggio alle 14.