Il mondo ambientalista contro il rigassificatore: manifestazione nazionale a Ravenna

Il 6 maggio un corteo in città contesta l’impianto a mare: si chiede più investimenti sulle rinnovabili e l’abbandono delle fonti fossili

BW Singapore Bird View 2 1Abbandonare le risorse fossili come fonte per la produzione di energia e puntare sulle rinnovabili, quindi no al rigassificatore, no alle trivelle, no ai gasdotti. In sintesi è questo il senso della manifestazione nazionale organizzata per il 6 maggio a Ravenna. I promotori sono comitato Fuori dal fossile, rete No Rigass No Gnl e rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna.

Il corteo partirà alle 14 da piazzale Farini (di fronte alla stazione ferroviaria) e percorrerà via Carducci, via Mariani, via Guidone, piazza Caduti, via Guerrini, via d’Azeglio, piazza Baracca, via Cavour e piazza del Popolo dove sono previsti alcuni interventi a voce.

Legambiente: rigassificatore e eolico non hanno lo stesso trattamento

Secondo Legambiente, che aderirà al corte ravennate, «stiamo assistendo a un’operazione di pura conservazione di un modello di sviluppo sbagliato, economicamente e ambientalmente insostenibile, legato a doppio filo all’industria fossile, che fa impantanare lo sviluppo degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e contemporaneamente sostiene la realizzazione di impianti, come i nuovi rigassificatori, dannosi per l’ambiente e per la transizione ecologica del sistema energetico. Questa operazione si sta realizzando in alcuni territori della penisola italiana e uno di questi è Ravenna».

Il territorio romagnolo è il luogo in cui si contrappongono i due modelli di sviluppo: «Da una l’industria del fossile che cerca di sopravvivere ricorrendo all’installazione di nuovi impianti che confermano la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di materie a uso energetico, dall’altra parte il settore delle fonti rinnovabili con il nuovo hub energetico eolico e fotovoltaico nel tratto di mare tra Ravenna e Bellaria e il parco eolico da 330 MW a Rimini, capaci complessivamente di coprire il fabbisogno energetico di 1,2 milioni di famiglie. È evidente la diversità di trattamento riservata a queste due tipologie progettuali: l’iter autorizzativo per il nuovo rigassificatore è stato ridotto a 120 giorni, mentre i progetti rinnovabili stanno passando attraverso la classica procedura di valutazione d’impatto ambientale».

Gli ambientalisti giudicano negativamente l’approccio del mondo oil&gas di Ravenna che non ha mai preso in considerazione il totale decomissioning delle piattaforme abbandonate e un investimento nelle rinnovabili mature: «Pensiamo ad esempio al progetto di Eni sullo sfruttamento dell’energia da moto ondoso, fino alla proposta di realizzazione di processi di cattura e stoccaggio di CO2. Quest’ultima, in realtà, è una tecnologia che nella stragrande maggioranza dei casi non è riuscita a ottenere un processo di sequestro di CO2 in modo energeticamente sostenibile e che è sempre stata invece legata a operazioni di estrazione di ulteriore gas dai pozzi in cui il carbonio è stato immesso, realizzando di fatto un circolo vizioso a sostegno dell’economia fossile».

Il Partito della Rifondazione Comunista di Ravenna sarà presente alla manifestazione «perché il rigassificatore è una infrastruttura pericolosa ed impattante per l’ambiente, il clima e l’attività turistica, e che prolunga la dipendenza dalle fonti fossili a scapito di una reale transizione energetica».

Manifestazioni contro il rigassificatore a Ravenna: le realtà aderenti

L’ultimo aggiornamento degli organizzatori riporta questo elenco di aderenti alla manifestazione.

Associazioni e Comitati: Legambiente, Greenpeace, Italia Nostra Ravenna, Fridays for Future, Associazione Naturista Ravennate, Associazione Esposti Aminato, Rete Nazionale Lavoro Sicuro, Circolo Chico Mendes di Bologna, Centro Francesco Lorusso di Bologna, Faenza Eco-logica, Comitato Salviamo le Api-Salviamo Noi, VOLA – Volontari per l’ Ambiente di Potenza, Associazione Ora e Sempre Resistenza, Centro Sociale Autogestito Spartaco di Ravenna.

Gruppi Politici: Europa Verde – Verdi Emilia Romagna, Unione Popolare, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Potere al Popolo, CLN – Comitato di Liberazione Nazionale, 3V Romagna, Ravenna in Comune, Lista Civica Ambiente e Territorio.

Realtà Sindacali: Cobas, USB, Area “Le Radici del Sindacato” della CGIL, Collettivo lavoratrici e lavoratori GKN di Campi Bisenzio, Federazione Provinciale USI-CIT di Bologna.

Assemblea pubblica a Ravenna su risorse fossili, rinnovabili e rigassificatore

Il percorso di avvicinamento alla manifestazione nazionale di sabato avrà il 3 maggio alle 20.30 un appuntamento informativo in pubblica assemblea alla sala Ragazzini di Largo Firenze (dietro la chiesa di San Francesco) perché, come dicono gli organizzatori, «sapere è il primo passo per reagire e reagire è il primo passo per cambiare». Partecipano alcune delle realtà che saranno protagoniste della giornata del 6 maggio, per delineare le dinamiche della manifestazione e ribadire le ragioni che hanno spinto ad organizzarla. Il titolo è: Quale pianeta per il futuro.

Questi i relatori:

● Prof.ssa Margherita Venturi (Università di Bologna), esperta nell’ambito della progettazione e dello studio di congegni e macchine a livello molecolare, con particolare interesse per quei sistemi in grado di convertire l’energia solare in energia chimica (fotosintesi artificiale),

● Marina Mannucci per le realtà femministe ravennati,

● Luigi Danzi per i Comitati di Piombino e la Rete No Rigass No Gnl,

● Francesco Iorio per il Collettivo di Fabbrica GKN da Firenze,

● Renato di Nicola portavoce nazionale della campagna nazionale Per il Clima – Fuori dal Fossile,

● Antonio Lazzari di Strategie Sociali,

● Francesco Occhipinti della Segreteria Regionale di Legambiente,

● Giacomo Zattini portavoce Fridays for Future – Italia,

● Pippo Tadolini del Coordinamento Ravennate Per Il Clima – Fuori dal Fossile e in rappresentanza di Rete Emergenza Climatica e Ambientale (RECA) Emilia-Romagna.

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