Nave Msf: 57 naufraghi a bordo, sbarco a Porto Corsini, procedure al Pala De Andrè

Attracco il 22 novembre, il sesto arrivo in un anno (341 persone finora). In provincia di Ravenna resteranno solo gli 11 minori non accompagnati

Le fasi del soccorso dei 57 migranti in una foto pubblicata da Msf su TwitterÈ confermato per le 12 del 22 novembre l’arrivo della nave Geo Barents della ong Medici senza frontiere (Msf) al porto di Ravenna con 57 naufraghi raccolti nel mare Mediterraneo. L’attracco è programmato alla stazione marittima di Porto Corsini, dove si è già conclusa la stagione delle crociere, ma le procedure sanitarie e di identificazione verranno fatte al Pala De Andrè dove i migranti saranno portati in autobus. Una volta completate le procedure, i migranti verranno distribuiti tra le province dell’Emilia-Romagna. Nel Ravennate resteranno solo gli undici minori non accompagnati di età tra 15 e 17 anni che andranno nell’ex caserma dei carabinieri a Santa Maria in Fabriago di Lugo gestita dal consorzio Solco. I 56 profughi raccolti dalla nave sono tutti maschi. La prefettura di Ravenna comunica che non sono segnalati casi critici a bordo eccetto 9 di scabbia già in trattamento.

Sarà il sesto sbarco di migranti a Ravenna (il primo fu il 31 dicembre 2022, in totale finora 341 persone), un porto che richiede in medi 4-6 giorni di navigazione dal centro del Mediterraneo dove solitamente avvengono i recuperi. Il governo italiano motiva la scelta dello scalo per distribuire sul territorio nazionale la gestione dell’accoglienza. I detrattori lo ritengono un metodo per tenere le Ong più a lungo lontane dallo specchio di mare dove si concentrano le traversate dei migranti.

Anche Msf, così come accaduto per le altre Ong, lamenta questo aspetto con un messaggio su Twitter: «Nonostante le condizioni meteorologiche nettamente peggiorate e la disponibilità di altri porti più vicini, le autorità italiane hanno designato Ravenna come luogo sicuro per la Geo Barents, costringendo i sopravvissuti e l’equipaggio a bordo a sopportare più di 4 giorni di navigazione difficile. Abbiamo richiesto un porto più vicino a causa delle avverse condizioni meteorologiche lungo il percorso, senza ricevere risposta. Rinnoviamo ancora una volta il nostro appello alle autorità italiane affinché pongano fine alla pratica dannosa di assegnare porti lontani che colpisce le imbarcazioni di soccorso».

A bordo della nave si trova anche una giornalista de Il Sole 24 Ore, Rosalba Reggio, che sta realizzando un reportage di una missione in mare. Un’operazione analoga a quella condotta da Luca Misculin de Il Post per realizzare il podcast “La Nave”.

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