Il nucleo Ispettorato del lavoro (Nil) dei carabinieri di Venezia ha svolto controlli su 11 imprese della provincia di Ravenna nei settori di edilizia, agricoltura e strutture residenziali per anziani, individuate a seguito di attività informativa, e ha riscontrato irregolarità in 6 delle aziende controllate (2 a Ravenna, una a Cervia, Castel Bolognese, Bagnacavallo e Alfonsine di cui l’Arma non ha rilasciato riferimenti per i nomi). Sono stati individuati 5 lavoratori in nero e sono state sospese tre attività. Complessivamente sono state disposte sanzioni per 90mila euro. L’attività ispettiva, di natura ordinaria e tecnica svolta con l’ausilio dei reparti locali, è stata finalizzata alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
A Ravenna:
- per una residenza sanitaria assistenziale, i carabinieri ritengono che ci fosse una lavoratrice in nero priva del permesso di soggiorno, l’omessa formazione dei lavoratori, l’omessa nomina del medico competente e l’omessa verifica periodica dell’impianto elettrico; contestata una sanzione da 20mila euro;
- in un cantiere edile un lavoratore in nero e l’omessa elaborazione del piano operativo di sicurezza, con la conseguente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale; sanzioni per 16mila euro.
A Cervia:
- controlli in un cantiere edile: omessa elaborazione del piano operativo di sicurezza e mancato rispetto degli obblighi dell’impresa affidataria, con la conseguente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale; sanzioni per circa 15mila euro.
A Castel Bolognese:
- in un cantiere edile accertata la presenza di 2 lavoratori in nero, di cui uno privo del permesso di soggiorno; sospensione dell’attività e sanzioni per 17mila euro.
A Bagnacavallo:
- in un’azienda agricola accertata la somministrazione illecita di manodopera di 4 lavoratori, sanzioni per cinquemila euro.
A Alfonsine:
- in un cantiere edile accertata la presenza di un lavoratore in nero privo del permesso di soggiorno e la mancanza di ponteggio idoneo ad eliminare i pericoli di caduta, con la conseguente adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e sanzioni per 17mila euro.