domenica
15 Giugno 2025
Tribunale

Maltrattamenti di animali e evasione: chiesti 13 anni per il veterinario Guerra

La requisitoria del pubblico ministero passa in rassegna gli episodi di presunte eutanasie non giustificate. Nel 2020 in un controllo vennero trovati 615mila euro in contanti in una scatola

Condividi
172158 104861679592890 7956765 O
Mauro Guerra nel suo studio veterinario a Sant’Antonio

La procura di Ravenna ha chiesto una pena di 13 anni e 4 mesi di reclusione per il 51enne Mauro Guerra, noto veterinario con ambulatorio nella frazione di Sant’Antonio: sette anni per reati fiscali, sei anni e quattro mesi, oltre a 100mila euro di multa, per maltrattamenti e uccisioni di animali. La notizia è riportata dall’edizione odierna, 30 gennaio, dei quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna che ripercorrono la requisitoria del pubblico ministero Marilù Gattelli.

Una trentina i capi d’accusa fra eutanasie ritenute non necessarie e praticate senza sedare gli animali, interventi senza anestesia, evasione fiscale e altri illeciti riguardanti farmaci e gestione dei rifiuti speciali dell’ambulatorio.

Il processo è iniziato a settembre 2023 dopo la richiesta del giudizio immediato presentata dai legali dell’imputato, gli avvocati Antonio Vincenzi e Claudio Maruzzi. Il periodo del dibattimento (120 testimoni in 16 udienze) è stato caratterizzato dalle frequenti manifestazioni di clienti del veterinario a favore dello stesso professionista, a volte in strada di fronte al tribunale.

A far partire l’inchiesta nell’estate 2020 – condotta da polizia locale, carabinieri forestali e guardia di finanza – fu la morte di Balto, cane labrador di 16 anni di proprietà dell’ex direttrice del carcere di Ravenna, Carmela De Lorenzo (assolta dall’accusa di maltrattamenti perché “il fatto non sussiste”). L’animale era rimasto senza acqua né cibo durante un periodo di assenza dei proprietari, che contattati dal veterinario dopo l’intervento della municipale, ne concordarono l’eutanasia.

Secondo la pm i sopralluoghi effettuati dalle autorità a partire dal 2020 nella clinica proverebbero che Guerra non aveva cura degli animali: un metodo di lavoro che si basava sulla mancanza di ricevute, sul mancato utilizzo di anestetici, sull’impiego di farmaci a uso umano consegnati in nero, meno costosi rispetto ai medicinali per animali, sui quali, secondo l’accusa, lucrava.

C’è poi da tenere in considerazione il giro di affari del medico mai dichiarato al Fisco: furono scovati e sequestrati oltre 615mila euro in contanti occultati in casa.

Condividi

Notizie correlate

Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

La casa di Anne

Il progetto di un'abitazione del centro di Ravenna a cura dello studio di Giovanni Mecozzi

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi