“Polis 2021”: tutta la forza e la necessità del teatro. E degli spettatori

A Ravenna, all’11 al 16 maggio spettacoli e incontri all’Alighieri e Classense. Fra i protagonisti Ascanio Celestini, Babilonia Teatri, Elena Bucci, ErosAntEros, Silvia Costa e altri artisti della scena contemporanea

Ascanio Celestini

Ascanio Celestini

A Ravenna è il primo festival a partire dopo i lunghi mesi di chiusura dei palcosceni. Martedì 11 maggio si apre il sipario su Polis Teatro Festival 2021, sei giorni di spettacoli e incontri, fino a domenica 16 maggio, all’insegna della drammaturgia più attuale e della partecipazione del pubblico.
«Un festival da coprifuoco» – come lo definiscono gli ideatori e direttori artistici Agata Tomšič e Davide Sacco, in arte ErosAntEros – che con coraggio e tenacia, dopo il confinamento, si propone di ridare spazio e voce agli artisti e ai teatri, alla loro forza e necessità, assieme agli spettatori.

«Polis 2021, nell’anno del settecentenario dantesco, si fa rifugio di alcuni degli artisti più interessanti della scena contemporanea – scrivono Agata e Davide – offrendo ai propri spettatori lavori che fanno riflettere su temi importanti come i diritti umani, il razzismo, il femminicidio, lo scontro fra generazioni, l’emergenza climatica, il ruolo dell’arte nella società. Un denso programma di sedici appuntamenti che prevedono l’ospitalità di ben nove spettacoli diversi, incontri, dibattiti, e un epilogo straordinario a luglio all’interno del programma di Ravenna Festival, ma anche progetti partecipativi, laboratori, “biglietti sospesi”, che vedono gli spettatori al centro delle nostre attenzioni.

Ecco il programma, evento per evento, di Polis Teatro Festival

Virus Teatrali

Virus Teatrali

Virus Teatrali
IL BAMBINO CON LA BICICLETTA ROSSA
testo e regia di Giovanni Meola, con Antimo Casertano
Teatro Alighieri – martedì 11 maggio – ore 18
Un caso di cronaca: il primo rapimento di un minore finito tragicamente. Viareggio, gennaio 1969: la strategia della tensione è ancora a qualche mese dall’avere ufficialmente inizio, mentre sta avendo termine il boom economico. Ermanno Lavorini, 12 anni, è abituato a uscire da solo inforcando la sua bicicletta Super Aquila rossa. Ma un pomeriggio, da quel giro in bici, non torna più. Primo evento mediatico in assoluto in Italia, il caso-Lavorini fu sulla bocca di tutti. Tutti si sentirono genitori, fratellini o sorelline del piccolo rapito. Poi, di lui, tutti si dimenticarono. Tutti. Per quali motivi? Di lì a poco, bombe, attentati, lotte rivoluzionarie o reazionarie avveleneranno il paese.
Spettacolo scelto dai VISIONARI di Ravenna 2020.

Ascanio Celestini
RADIO CLANDESTINA
di e con Ascanio Celestini, dal testo L’ordine è già stato eseguito di Alessandro Portelli
Teatro Alighieri – martedì 11 maggio – ore 20
Una donna si avvicina e chiede a qualcuno di leggerle i cartelli sui quali è scritto fittasi e vendesi. La donna è analfabeta. Qualcuno le risponde: «Al giorno d’oggi voi siete una rarità, ma durante la guerra c’era tanta gente che non sapeva leggere. E tanti andavano al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno Giulio per farsi leggere i proclami dei tedeschi sui giornali». Il 25 marzo del ’44 se ne fanno leggere uno che annuncia la morte di 335 persone, uccise per rappresaglia dai nazisti dopo un attentato dei partigiani contro le truppe tedesche in via Rasela: è l’eccidio delle Fosse Ardeatine . «Questa delle Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana». È una storia che comincia alla fine dell’Ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del ’38, con la Seconda Guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all’8 settembre. È la storia dell’occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull’Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni ’50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.

Fettarappa Guerrieri

Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri

Compagnia Fettarappa Sandri / Guerrieri
APOCALISSE TASCABILE
testo e regia di Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri, con Niccolò Fettarappa Sandri, Lorenzo Guerrieri
Teatro Alighieri – mercoledì 12 maggio – ore 18
Senza alcun preavviso, Dio compare in un supermercato in periferia di Roma per annunciare la fine del mondo. A prenderlo sul serio c’è solo un giovanotto amorfo e sfibrato, da allora fatalmente destinato a essere il profeta della fine dei tempi. Accompagnato da un angelo dell’Apocalisse, il giovane apostolo si fa strada nell’abisso peccaminoso della città romana, per annunciare ai suoi abitanti la loro fine imminente. Il progetto apocalittico voluto da Dio sembra però fallire. Apocalisse Tascabile è un atto unico eroicomico che con stravaganza teologica ricompone l’infelice mosaico di una città decadente e putrefatta, specchio di una defunta condizione umana. Lo spettacolo tratta della fine del mondo da svariate prospettive, tra le quali preponderante è quella di due giovani scartati, liquidati e messi all’angolo perché considerati inutili. Uno spettacolo a doppiofondo: la fine del mondo è anche l’occasione per risvegliare quella “debole forza messianica” che secondo Benjamin si deposita in ogni generazione, in attesa d’essere portata alla luce per scardinare il mondo.
Spettacolo scelto dai VISIONARI di Ravenna 2021.

Babilonia Teatri

Babilonia Teatri (foto Eleonora Cavallo)

Babilonia Teatri
PADRE NOSTRO
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi con Maurizio Bercini, Olga Bercini, Zeno Bercini
Teatro Alighieri – mercoledì 12 maggio – ore 20
Sulla parola padre oggi si combatte una battaglia. Il suo corpo è sporco di sangue. Lo vediamo boccheggiare. Attorno a lui tutti si affollano per redigere la prognosi e somministrare la cura. Tutti spiegano come dovrebbe essere. L’importanza del padre. L’evaporazione del padre. La legge del padre. Cosa resta del padre. Il segreto del figlio. Genitore 1. Genitore 2. Genitore 3. Autoritario o autorevole. Vicino o lontano. Che relazione c’è tra funzione del padre e identità di genere. Nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo. La fine del padre, l’eclissi del padre, la scomparsa del padre, la distruzione del padre, la morte del padre. La festa del papà. Il fu pater familias. Padre in affitto. Apologia del padre. Padre nostro non è una preghiera rivolta a dio. Padre nostro qui sta per nostro padre. La P è minuscola. L’aggettivo precede il sostantivo. Padre nostro è un padre coi suoi due figli. È ciò che li unisce e ciò che li allontana. È una resa dei conti che non ammette fine. Ci chiediamo quale sia la distanza tra il padre ideale e quello reale. Quale eredità oggi il padre possa trasmettere, indipendentemente dal fatto che sia un padre di sangue o meno.

Elena Bucci

Elena Bucci (foto Marco Ghidelli)

Elena Bucci / Le Belle Bandiere
DI TERRA E D’ORO ovvero la materia dei sogni
di e con Elena Bucci e alle tastiere e violino Dimitri Sillato
Teatro Alighieri-Sala Corelli – da giovedì 13 a domenica 16 maggio – ore 18
Il filo di questa lettura in musica si avvolge intorno all’unico lavoro che conosco bene, quello del teatro, che ne racchiude molti altri, dal più umile al più complesso: come fosse la cura di un autismo, per me il mestiere coincide quasi con la vita e, nonostante rischi e precarietà, mi permette di amare ciò che mi circonda. Con esso rifletto intorno alle parole lavoro, arte, mestiere e su come possano significare prigionia o libertà, crescita o umiliazione, terreno di solidarietà o di guerra. Le traversie che in ogni epoca gli artisti hanno affrontato per affermare come tale il loro mestiere, somiglino di nuovo a quelle che si incontrano in altri lavori che, almeno in Europa, parevano protetti, ma con l’aggiunta di inquietanti novità per tutti: alla strategia dell’incertezza, della confusione, del facile ricambio, dell’esposizione ai ricatti si aggiungono il progressivo svuotamento del valore della tradizione, lo scarso riconoscimento delle abilità, il misconoscimento dei risultati. E così, come imparo a riconoscere il nuovo orrore dello sfruttamento planetario di alcuni popoli a danno di altri, cerco la frattura dalla quale comunque passano antidoti e speranze.

Teatro Miela Bonawentura

Teatro Miela Bonawentura

Teatro Miela / Bonawentura
IO NON SONO UN NUMERO
di Laura Bussani e Sabrina Morena, regia di Sabrina Morena, con Laura Bussani
Teatro Alighieri – giovedì 13 maggio – ore 20
Sabrina Morena e Laura Bussani esplorano che cosa si nasconde dietro ai numeri delle statistiche, in particolare quelle riguardanti la violenza sulle donne e le ricadute sulle famiglie e sulla società. Alla base del fenomeno si riscontra la tendenza all’oggettivizzazione della vittima. Considerare un essere umano come un oggetto, privo quindi di capacità di autodeterminazione, di sentimenti e di emozioni, è un classico processo secondo il quale molte categorie, oggetto di tale denigrazione, possono essere escluse dalla società. Analizzando dati, ascoltando esperti di psicologia sociale, riportando storie presenti, collegando con giochi di associazione il presente al passato, andando a toccare il massimo livello di spersonalizzazione avvenuto nei campi di concentramento alle donne deportate. Ne nasce una riflessione approfondita sul tema dell’oggettivizzazione e della disumanizzazione della donna.

ErosAntEros

ErosAntEros (foto Filippo Manzini)

ErosAntEros
SCONCERTO PER I DIRITTI
di Davide Sacco e Agata Tomšič, regia di Davide Sacco, con Agata Tomšič e Emanuela Villagrossi.
A seguire incontro “Human rights” con gli artisti, Gianluca Costantini, Andrea Maestri, Luca Cortesi e gli studenti internazionali del Master  I-Contact dell’Università di Bologna
Teatro Alighieri – venerdì 14 maggio – ore 20
“Articolo 1. La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.” Due attrici, Emanuela Villagrossi e Agata Tomšič, danno voce agli articoli della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Incarnano due figure provenienti da un altro mondo, forse dal futuro, che si interrogano su concetti chiave quali Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza, Giustizia, verificandone l’effettivo rispetto nel nostro tempo. Dialogano con lastre d’acciaio, che, percosse dalle attrici e rielaborate dal live electronics di Davide Sacco, si fanno strumenti musicali all’interno di un’ambientazione sonora da cui emergono le note della Nona Sinfonia di Beethoven. In tal modo, i suoni metallici, che richiamano le miniere e le acciaierie su cui si fondava l’economia dell’Unione europea ai suoi albori, arrivano a fondersi con il tema finale dell’Inno alla gioia, la cui versione strumentale è eletta a Inno europeo nel 1972. Che cos’è un diritto? Come viene tutelato? Queste alcune delle domande che risuonano all’interno di una drammaturgia plurilinguistica, in cui parola, suono e video giocano a scambiarsi di ruolo. Altro elemento sono infatti i disegni dell’artista-attivista Gianluca Costantini: emergono anch’essi dalla superficie delle lastre, insieme a immagini reali, per rivelare come i diritti dichiarati dalle nostre democrazie vengano disattesi nella pratica.

Silvia Costa

Silvia Costa

Silvia Costa
DIALOGHI CON LEUCÒ
di Silvia Costa, con Laura Dondoli e Silvia Costa
Teatro Alighieri – sabato 15 maggio – ore 20
Ho ascoltato una voce che sembrava mi chiamasse. Poi ne ho sentita un’altra, non chiamava me, era un dialogo. Sono rimasta in ascolto. Le parole non erano nuove, ma erano misteriose, e raccontavano cose forse note, ma senza margini precisi, impressioni atmosferiche, ombre; il loro suono e accostamento ammaliavano, toccavano quella parte di indicibile, di non spiegabile, di sempre interpretabile, che racchiude l’essere umano. Queste parole le ho incontrate nei Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, libro che per l’epoca in cui è stato scritto, tra il 1945 e il 1947, si distingueva per il recupero del mito, in particolare quello greco, perché più semplice e diretto, e per l’uso della parola poetica. Da allora seguo quel libro, rincorro un desiderio muto di poter dare immagini a tali parole che come formule magiche, incantesimi, rivelano il mondo non per quello che esso diviene sotto i nostri occhi di contemporanei, ma per quello che sotto resta, per sempre, di fissato e scelto. Questa lettura scenica è stata la prima forma di un progetto più ampio dal titolo Nel Paese dell’inverno, che ha debuttato all’MC93 per il Festival d’Automne à Paris nel novembre 2019.

Valentina Banci

Valentina Banci

Valentina Banci
I GIGANTI DELLA MONTAGNA – VOCE SOLA
da Luigi Pirandello, di e con Valentina Banci
Teatro Alighieri – domenica 16 maggio – ore 20
Questo progetto è frutto dei difficili mesi passati a causa della pandemia che ci ha colpiti e che forse non riuscirà a scalfire il drammatico destino di un mondo sempre più affossato da logiche economiche, un mondo sordo alla voce della Poesia che non riesce più a penetrare nei bunker di cemento armato che sono diventati i cuori duri di una specie che ha venduto l’anima. Cosa poter dire adesso? Dove trovare le parole? Quali parole possono davvero essere così forti, lucenti, definite da poterci dire, dopo tutto questo? Non potevano essere che quelle della bellissima ultima opera incompiuta di Luigi Pirandello, I Giganti Della Montagna. C’è uno strano essere, né donna né uomo, che arriva da epoche altre, né lontane né vicine, sul palco vuoto, e forse ci aspetta lì da sempre, dove siamo andati ad ascoltarlo, in Teatro, luogo finalmente ritrovato; che proprio nel momento in cui ce ne hanno allontanati abbiamo capito essere necessario, essere davvero il luogo dell’anima perduta, del dialogo con le stelle, della forza dell’utopia.

Il festival comprende anche diversi incontri e progetti partecipativi

DIBATTITO “QUALE TEATRO PER IL DOMANI?”
Chiostro Biblioteca Classense – sabato 15 maggio – ore 15
A un anno dal convegno internazionale sul teatro di domani organizzato da Polis durante il primo lockdown, vale la pena continuare a interrogarsi sul presente del teatro. Un modo per presentare il libro Quale teatro per il domani?, pubblicato da Editoria & Spettacolo, in cui sono raccolti quegli interventi e una nuova occasione per riflettere sullo stato dell’arte teatrale lanciando lo sguardo verso il futuro. Con Elena Bucci, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò / Motus, SilviaCosta,Chiara Lagani in dialogo con Davide Sacco e Agata Tomšič. Introduce e coordina l’incontro il professore Marco De Marinis

LABORATORIO RIGHTS QUAKE
Realizzato in collaborazione con la Fondazione Flaminia è aperto agli studenti internazionali della Laurea Magistrale in International Cooperation on Human Rights and Intercultural Heritage di Ravenna.

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“Freedom for Patrick Zaky” di Gianluca Costantini

INSTALLAZIONE “SEDUTI ACCANTO A ZAKY”
Opera del disegnatore e attivista per i diritti umani Gianluca Costantini, è composta da sagome in cartone raffiguranti Patrick Zaky – lo studente dell’Università di Bologna imprigionato in Egitto – e sarà allestita nella sala del Teatro Alighieri per tutta la durata del festival.

I QUARANTA VISIONARI A RAVENNA
Dal 2020 Polis è parte della rete “L’italia dei Visionari” di Kilowatt Festival: un progetto che riunisce 11 partner in tutta Italia per coinvolgere i cittadini nella scelta di alcuni spettacoli della scena contemporanea emergente per le proprie programmazioni. Nel 2021 Cantieri Danza si unisce al progetto Visionari di Ravenna, favorendo la creazione di un unico gruppo di circa 40 cittadini, che tra dicembre 2020 e marzo 2021 si è riunito per scegliere uno spettacolo da programmare a Polis e una creazione di danza per il festival Ammutinamenti.

LA SOLIDARIETÀ DEI “BIGLIETTI SOSPESI”
Dal 2019 Polis collabora con la cooperativa Villaggio Globale per favorire l’accesso al teatro anche a chi di solito non lo frequenta per motivi economici o sociali. Chi aderisce può acquistare un biglietto di ingresso e così donarlo a chi non se lo può permettere.

INGRESSI SUPERSCONTATI PER GLI UNDER 30
Grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Polis 2021 offre agli Under30 l’ingresso al prezzo simbolico di 3 euro a tutti gli spettacoli in programma.

Info sul sito di Polis Teatro Festival

Prenotazioni e acquisto biglietti: Teatro Alighieri, tel. 0544 249244 e su teatroalighieri.org

 

 

 

 

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