Valerij Gergiev e lo spirito musicale della grande Russia

Valery Gergiev

Il direttore d’orchestra Valery Gergiev (foto Alexander Shapunov)

Il celebre direttore alla guida dell’Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo porta al Pala De André le Danze di Rachmaninov, Quadri di Esposizione di Musorskij e il Prélude di Debussy

Secondo appuntamento con indimenticabili pagine del repertorio sinfonico al Ravenna Festival. Venerdì 8 giugno al Pala De André dalle 21 l’appuntamento è con l’Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e con il suo direttore, il celebre Valerij Gergiev. Entrando nel dettaglio del programma proposto, si va dalle Danze sinfoniche composte da Rachmaninov quando ormai è negli Stati Uniti da tanti anni. Nella sua musica soffia però ancora il vento della grande Russia, negli accenni folklorici come nei timbri sfavillanti. Lo stesso vento che vibra nel capolavoro di Musorgskij, Quadri da un’esposizione, con un fuoco espressivo che nessuno sa restituire meglio dell’orchestra sanpietroburghese e di Gergiev che ne è a capo da trent’anni – del resto, se c’è un luogo in cui si annida lo spirito più autentico dell’arte musicale russa, è certamente il Teatro Mariinskij. Quello spirito che la diaspora russa irradia sull’Europa intera del primo Novecento, in primis la Francia: dove Ravel, orchestrando magistralmente lo scheletro pianistico dei Quadri, li proietta nel futuro, mentre Debussy – che apre il programma della serata – infonde al suo Prélude il respiro di una inestinguibile giovinezza.

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