Con ErosAntEros va in scena il limite etico e disumano dei Confini Seguici su Telegram e resta aggiornato Al teatro Alighieri (11 luglio, ore 18) la nuova produzione internazionale della compagnia ravennate che denuncia il lato oscuro e irrisolto dell’Europa Una scena di “Confini” (foto Donato Acquaro) Ma insomma, che cos’è questa Unione? O meglio, che cosa è diventata? I dibattiti continuano dal 1992: quali sono le nostre origini? E dove vogliamo andare? L’Europa è illuminista? Cristiana? «Né l’una né l’altra cosa», ha detto in una recente intervista Adriano Prosperi, fra i più attenti e preparati storici del nostro panorama nazionale: «L’Europa è un ente artificiale costruito su delle rovine che non funziona come dovrebbe». È inutile: la vecchia Europa vive e continuerà a vivere delle sue crisi perenni. Aveva ragione Paul Hazard, che nel suo capolavoro del 1935, La crisi della coscienza europea, intravedendo il disastro imminente, compendiò: «Che cos’è l’Europa? Un pensiero sempre insoddisfatto». La parte del mondo più ricca, colta e fertile è anche la parte del mondo più tormentata, più divisa, più estenuata. L’Unione alza confini di filo spinato per difendere privilegi di cui essa stessa non è più meritevole; si richiude negli egoismi nazionali; dimentica il cosmopolitismo che l’ha resa grande per accartocciarsi nella difesa di posticce identità folkloristiche. È da questa involuzione sociale, culturale e politica che partono i politicissimi ErosAntEros per il loro Confini: produzione travagliata, nata nel 2018, che dopo rimodulazioni, proroghe e cancellazioni, dopo il debutto a Napoli per il Campania Teatro Festival, arriverà finalmente per Ravenna Festival, al teatro Alighieri, sabato 11 luglio con sipario alle ore 18. Confini parla della storia dell’Unione Europea, dalla sua fondazione al suo futuro, e lo fa attraverso le vicende biografiche degli italiani emigrati in Nord Europa per lavorare nelle miniere e nelle acciaierie, quando ancora l’Europa (lo diciamo per i più giovani) si chiamava Ceca, Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. In un percorso di ricerca multilingue, scritto assieme a un autore lussemburghese, Ian De Toffoli, gli ErosAntEros, per la regìa di Davide Sacco, hanno riunito in scena tanti attori internazionali (Hervé Goffings, Sanders Lorena, Marco Lorenzini, Djibril Mbaye, Emanuela Villagrossi) accanto alla fondatrice Agata Tomšič. Lo spettacolo ruoterà attorno ai grandi nodi irrisolti della nostra sgangherata Unione: perché le merci non hanno confini, a differenza degli uomini? E perché, a distanza di 70 anni dai primi accordi economici, ancora non condividiamo una visione politica? Questo nuovo cantiere teatrale con i testi degli autori ed esperti del tema e dell’arte scenica è stato con il libro Confini, edito da Editoria&Spettacolo, Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Ravenna “Viso-in-aria”, le video interviste: Roberto Battistini e Alessandro Braga Ravenna "Viso-in-aria", le video interviste: Chiara Lagani di Fanny & Alexander Chiamata pubblica per l'annuale di Dante. Regia del Teatro delle Albe Seguici su Telegram e resta aggiornato