mercoledì
02 Luglio 2025
musica

La dedica ai migranti tra Pala De André e Lampedusa. Con il legno dei barconi…

Doppio concerto di Riccardo Muti con Giovanni Sollima e l'Orchestra Cherubini a Ravenna e in Sicilia

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RAVENNA 16/12/2023. RAVENNA FESTIVAL TRILOGIA D' AUTUNNO. NORMA Pollione Klodjan Kaçani Oroveso Vittorio De Campo Norma Monica Conesa Adalgisa Eugénie Joneau* Clotilde Vittoria Magnarello Flavio Riccardo Rados Direttore Riccardo Muti

Nun ti scantari, nun ti scantari: “non ti spaventare”, canta la madre al figlio che muore sulla croce, “sei sempre il mio piccolino e ti tengo stretto nelle mie braccia”. Sono alcuni dei versi di Filippo Arriva in dialetto siciliano su cui Giovanni Sollima ha composto lo struggente Stabat Mater che Riccardo Muti dirigerà per la XXVIII edizione de Le vie dell’Amicizia, facendo di quelle note e parole di amore e dolore l’eco di ogni sofferenza che si consuma fra le onde del Mediterraneo.

Domenica 7 luglio, alle 21 al Pala De André, il concerto diretto da Muti è la prima anta di un trittico dedicato al dramma dei migranti, completato dallo spettacolo Non dirmi che hai paura (Teatro Alighieri, 8 luglio), storia della velocista somala Samia Yusuf Omar – fra coloro che hanno perso la vita in fuga da guerra, povertà e carestie – e dal viaggio a Lampedusa, nel cui Teatro naturale della cava sarà proposto lo stesso concerto (9 luglio).

Accanto allo Stabat Mater, il programma musicale include Līmen | Samia | līmen, composizione elettroacustica di Alessandro Baldessari, e una selezione di ninne nanne e canti migranti. Oltre all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, sono in scena lo stesso Sollima al violoncello, il controtenore Nicolò Balducci, Lina Gervasi al Theremin, il Coro della Cattedrale di Siena Guido Chigi Saracini preparato dal maestro Lorenzo Donati e il Coro a Coro diretto da Rachele Andrioli.

Il concerto a Ravenna sarà filmato da Rai Cultura, che lo integrerà con immagini da Lampedusa per poi trasmetterlo sulla prima rete il prossimo 8 agosto.

Cof
Giovanni Sollima

«Comporre uno Stabat Mater significa misurarsi con la descrizione del più grande dei dolori, quello di una madre che piange il figlio morto, come i tanti figli che ogni giorno muoiono nel nostro mare – spiega Giovanni Sollima – Era il 2021 quando è stato eseguito per la prima volta, sotto la mia direzione, a Catania. Eppure, il vero artefice di questa composizione è Riccardo Muti: è lui che, dopo aver letto il testo di Filippo Arriva, gli ha consigliato di rivolgersi a me per metterlo in musica».

Oltre al theremin, strumento raramente utilizzato nel repertorio classico ma capace di evocare la voce umana, la partitura include l’opzione per un’improvvisazione al violoncello. Sarà questo il “cameo” di Sollima, che imbraccerà un violoncello realizzato, al pari di altri strumenti ad arco in orchestra, nel carcere milanese di Opera con il legno di barconi naufragati, per iniziativa della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti che li ha messi a disposizione per l’occasione: «Legno che non viene neppure ridipinto – sottolinea il compositore – dando vita così a uno straordinario cromatismo, che con passione e amore riescono a far vibrare in strumenti che sanno raccontarti una storia. Una storia che abbiamo il dovere di ascoltare».

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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