Il turismo tra flop di presenze e i 1.500 visitatori al giorno della Tomba di Dante

Polemiche per il conteggio a occhio dei custodi del monumento,
mentre il Comune per ripartire punta sulla partecipazione

Il 2014 era stato l’anno orribile per il turismo in provincia di Ravenna con il minor numero di presenze (ossia il numero di pernottamenti) addirittura dal 1998. Il 2015 secondo i dati Istat definitivi si attesta su quei numeri con appena 2mila presenze in più (6.570.060 contro 6.568.060 e però circa 100mila di stranieri in meno) ma grazie solamente alla crescita di Cervia (circa 70mila presenze in più rispetto al 2014 con 3,6 milioni complessive) e in misura residuale della Romagna Faentina, diventando così l’anno orribile in particolare per il territorio del comune di Ravenna.

La città d’arte, nell’anno vissuto da Capitale Italiana della Cultura, perde infatti oltre 22mila presenze, attestandosi sotto le 450mila totali, circa 50mila in meno rispetto al 2009, per esempio. Ma comunque cresciute rispetto a dieci anni fa, quando rimanevano ancora sotto la soglia di 400mila.

Un disastro storico, invece, come già sottolineato in un nostro approfondimento alcune settimane fa (vedi articoli correlati), per il mare, che con 2.186.740 presenze (47mila in meno rispetto al 2014 dell’estate più piovosa degli ultimi tempi) registra il record negativo di un’era, essendo necessario tornare addirittura al 1991 per trovare un dato peggiore (a quei tempi, sull’onda della mucillagine, non si raggiunse, per l’ultima volta, la soglia dei 2 milioni).

E pochi giorni dopo la pubblicazione dei dati ufficiali, il Comune ha annunciato l’avvio del percorso partecipato “Ravenna Ascolta – agenda turismo”, voluto dall’amministrazione come momento propedeutico a una pianificazione strategica del turismo ravennate. Si tratta del bando pubblico – già annunciato da tempo, dal valore di circa 15mila euro – che si è aggiudicato l’azienda Jfc di Faenza, il cui amministratore unico Massimo Ferruzzi sarà quindi il facilitatore del percorso partecipativo che prenderà avvio a inizio febbraio per terminare in maggio. Sono chiamati a partecipare i soggetti che operano nel turismo, dalle associazioni di categoria ai diversi imprenditori, con le istituzioni coinvolte e, semplicemente, anche i giovani attenti e interessati al tema (i dettagli nel comunicato stampa che pubblichiamo integralmente in fondo all’articolo tra gli allegati).

Nel corso della commissione consiliare sul turismo convocata per annunciare questo percorso di partecipazione, l’Amministrazione comunale ha reso pubblici anche i dati degli accessi a musei e monumenti ravennati, sottolineando come siano cresciuti di circa il 4 percento, nonostante il contemporaneo calo delle presenze turistiche.

Complessivamente sono 1.474.540 gli ingressi registrati nel 2015, quasi 70mila in più rispetto al 2014. Oltre la metà (536mila, il dato più alto tra tutti) proviene dalla tomba di Dante ma il metodo di calcolo dei visitatori ha scatenato diverse polemiche in questi giorni, visto che è emerso come sia realizzato semplicemente con un conteggio visivo da parte del custode. I grillini si sono così scatenati, presentando anche un question time sull’argomento, con la giunta che ha ribadito come i turisti siano contati a occhio dal custode attraverso un monitor presente nei chiostri francescani. Una stima, ma secondo l’assessore competente, Massimo Cameliani, molto attendibile. Va detto che se negli ultimi anni i dati risultano in crescita (dai 350mila del 2013), nel 2011 gli accessi furono invece più di 600mila. Dati che risultano ancor più incredibili – effettivamente – se divisi per i 365 giorni dell’anno, con una media giornaliera (nel 2015) di quasi 1.500 visitatori al giorno. Martedì – ha rivelato Cameliani nei giorni scorsi al Carlino – il dato è stato di 140 visitatori, ma in giorni come il Primo Maggio arriverebbero anche a 9mila.

Per quanto riguarda gli altri luoghi dell’arte ravennate, hanno chiuso in crescita il 2015 il Mar – Museo d’Arte della città (con oltre 43mila visitatori rispetto ai 37mila del 2014), i siti di RavennAntica (140mila contro 105mila), quelli della Curia (400mila ingressi) e anche quelli della Soprintendenza (902mila biglietti staccati contro gli 867mila del 2014), anche se continua a perdere visitatori, tra questi ultimi, la basilica di Sant’Apollinare in Classe, che nel 2015 chiude con un bilancio di 161mila ingressi, 9mila in meno dell’anno precedente e circa la metà di quelli di solo quindici anni fa.

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