Novembre e dicembre trainano la città d’arte verso un nuovo record, flop dei lidi

Cervia tiene e resta il comune più “attraente” della provincia. Boom Faenza, Riolo supera Brisighella. Volano B&B e agriturismi, soffrono gli alberghi

Master Internazionale In Turismo Relazionale Integrato 340x350Come da previsioni, il 2018 (almeno secondo i dati Istat appena pubblicati) si chiude con un segno meno per il comune di Ravenna in quanto a flussi turistici con un calo di circa 9mila turisti (-1,4 in termini percentuali) e 35mila pernottamenti (-1,3 percento) rispetto all’ottimo (va ricordato) 2017, senza però arretrare ai livelli del 2016 e men che meno a quelli disastrosi del 2014 e 2015.

A pesare negativamente nella performance ravennate nel 2018 sono stati come già anticipato nei mesi scorsi i lidi che chiudono l’anno con un calo di quasi il 2 percento dei pernottamenti e del 3,8 percento del numero dei turisti, accentuato tra quelli stranieri (quasi il 5 percento in meno rispetto al 2017).

La città d’arte, invece, aggiorna addirittura il record storico di arrivi registrato un anno fa con 257mila turisti (in crescita del 2,3 percento e di cui oltre un quarto stranieri) che hanno portato complessivamente a 504mila pernottamenti (in crescita dell’1,8 percento), meno di un quarto – per chiarire le proporzioni – rispetto a quelli registrati al mare (circa 2,2 milioni). Molto atteso era in particolare il dato del solo mese di dicembre, anche alla luce del dibattito politico sui costi-benefici che si è scatenato in città per l’animazione delle feste natalizie: rispetto al 2017 i dati sono in netta crescita con quasi il 9 percento di turisti e quasi il 7 percento di pernottamenti in più registrati nella città d’arte nel dicembre 2018 rispetto a quello 2017. Ancora migliore la performance di novembre che grazie probabilmente a una maratona mai così partecipata ha fatto registrare il 13 percento dei turisti e quasi il 9 percento dei pernottamenti in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Passando a Cervia, che si conferma il comune più importante della provincia dal punto di vista turistico, sostanzialmente il 2018 è stato un anno di tenuta con i pernottamenti a quota 3,5 milioni (-0,5 percento, calo più accentuato se si considera solo gli stranieri, circa 553mila, ossia l’1,6 percento in meno del 2017) e il numero dei turisti registrati nelle strutture ricettive vicino a quota 800mila (+1 percento). Dietro Cervia e Ravenna continua a crescere Faenza (seppur con numeri neppure lontanamente paragonabili con quelli degli altri due comuni) che chiude il 2018 con oltre 60mila arrivi (+5,1 percento) e 150mila pernottamenti (+8,7 percento) mentre scorrendo la “classifica” provinciale è in calo Lugo (26mila turisti e 54mila pernottamenti, per una variazione percentuale negativa rispettivamente dell’1,7 e del 3,5) e – fermandoci a considerare solo i comuni della provincia con almeno 10mila turisti registrati – va segnalato il sorpasso di Riolo Terme ai danni di Brisighella, entrambi sopra quota 17mila arrivi, con Riolo che però quasi doppia uno dei “borghi più belli d’Italia” in quanto a pernottamenti, grazie probabilmente al crescente appeal delle terme, con quasi 70mila presenze (in crescita del 10 percento) contro le 36mila di Brisighella (-4,6 percento).

Complessivamente in provincia di Ravenna il 2018 si è chiuso con 6,674.494 pernottamenti (-0,4 percento) e 1.550.971 turisti (+0,2 percento) a fronte di una media regionale invece del +1,4 percento per i pernottamenti e del +3,2 percento per i turisti.

Le strutture ricettive
Continua anche in provincia di Ravenna la “scalata” delle strutture extra-alberghiere (circa 2 milioni i pernottamenti registrati nel 2018, di cui oltre la metà nei campeggi, sui 6,7 totali) ai danni di quelle alberghiere. Quest’ultime perdono complessivamente circa l’1,4 percento dei pernottamenti mentre gli extra-alberghieri crescono di oltre il 2 percento (con agriturismi e bed & breakfast attorno al 9 percento di crescita). E anche la permanenza media è in calo negli alberghi (3,8 giorni contro i 3,9 del 2017) mentre è in aumento nelle strutture extra-alberghiere (6,2 giorni contro i 6,1 del 2017, grazie ai 7,7 dei campeggi che fanno fronte ai 2,3 dei Bed & Breakfast). Complessivamente nel 2018 in provincia resta stabile a 4,3.

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